Liturgia & Musica

Questo spazio nasce dalla mia esperienza di moderatore della mail circolare "Liturgia&Musica", avviata nel dic. 2005 per conto della “Associazione Italiana Organisti di Chiesa” (di cui fui segretario dal 1998 al 2011) al fine di tener vivo il dibattito intorno alla Liturgia «culmine e fonte della vita cristiana» e al canto sacro che di essa è «parte necessaria ed integrante» unitamente alla musica strumentale, con particolare riferimento alla primaria importanza dell'organo.

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mercoledì 27 marzo 2013

La crisi della musica liturgica è anzitutto la crisi della liturgia stessa




Gentili lettori,

prima di difendere a spada tratta il canto gregoriano contro il repertorio del Gen Rosso o del Rinnovamento nello Spirito Santo (RNS), prima di sbraitare davanti al parroco se zittisce l'organo a favore della chitarra, prima di lamentarci col vescovo che vieta alla Cappella Musicale della sua Cattedrale il canto di un mottetto polifonico in latino... insomma, prima di suggerire ai preti quale sia la musica perfetta per il culto, vediamo noi stessi di conoscere meglio questa Chiesa di cui ci gloriamo di far parte e quali sono i problemi che la investono oggi!

In proposito anch'io, come il cardinale Joseph Ratzinger nel 1997, sono convinto che la crisi ecclesiale (e dunque pure della musica cultuale) sia dovuta innanzitutto al crollo della liturgia:

«Sono convinto che la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia, che talvolta viene addirittura concepita "etsi Deus non daretur": come se in essa non importasse più se Dio c'è e se ci parla e ci ascolta. Ma se nella liturgia non appare più la comunione della fede, l'unità universale della Chiesa e della sua storia, il mistero del Cristo vivente, dov'è che la Chiesa appare ancora nella sua sostanza spirituale?» (J. Ratzinger, La mia vita: ricordi, 1927-1977, ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 1997, p. 113).


Non siete d'accordo anche voi?!

Per questo invito tutti a leggere pazientemente, benché di argomento non prettamente musicale, il saggio intitolato Cosa divide la Chiesa. La riforma liturgica postconciliare tra abusi e teoremi, resistenze e indulti di don Nicola Bux (sacerdote della diocesi di Bari e Consultore Congregazione Cause dei Santi e Dottrina della Fede), che approfondisce le ragioni di questa crisi che ha investito la liturgia nel postconcilio: così si comprenderà meglio che, alla fine, è inutile lamentarsi, ma è sufficiente fare quel poco che si riesce a fare nel proprio piccolo, ma soprattutto tentare di ri-coagulare le forze e le opinioni affinché i musicisti (organisti e direttori di coro) professionisti, riuniti in forza univoca, entrino ufficialmente in dialogo con la Chiesa cattolica in Italia (in particolare con l'Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana) per offrire un contributo competente al miglioramento della qualità della musica cultuale in cambio di una civilmente onesta remunerazione.

Con l'occasione, ringraziando per la cortese attenzione, auguro a tutti buona Pasqua.

Paolo Bottini