Liturgia & Musica

Questo spazio nasce dalla mia esperienza di moderatore della mail circolare "Liturgia&Musica", avviata nel dic. 2005 per conto della “Associazione Italiana Organisti di Chiesa” (di cui fui segretario dal 1998 al 2011) al fine di tener vivo il dibattito intorno alla Liturgia «culmine e fonte della vita cristiana» e al canto sacro che di essa è «parte necessaria ed integrante» unitamente alla musica strumentale, con particolare riferimento alla primaria importanza dell'organo.

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martedì 31 ottobre 2017

La sostanziale esornatività del canto liturgico cattolico (nel 500° della riforma luterana)


Gentili lettori,

secondo la tradizione, il frate agostiniano Martin Luther affisse l'elenco delle famose 95 Tesi sul portone della chiesa di Ognissanti del castello di Wittenberg il 31 ottobre del 1517.

Voglio ricordare il 500° anniversario dell'avvio della sua Riforma facendovi ascoltare la versione grandiosa che Bach elaborò per organo del tema del corale "Aus tiefer Not" (la versione luterana del "De profundis") [§] in una storica registrazione nella cattedrale di Notre-Dame con il grande Pierre Cochereau e un ensemble di ottoni che esegue la parte del canto fermo: https://youtu.be/ERGxYTINJoA .

In questa sede mi preme solamente riportare due brevi citazioni tolte dal pensiero del monaco riformatore circa l'importanza della musica e della polifonia [*]:

- «La musica deve essere lodata, perché è seconda soltanto alla Parola di Dio nel suscitare le emozioni»
- «[...] una voce segue una semplice parte, mentre attorno a lei tre, quattro o cinque altre voci cantano giubilano e saltellano abbellendola meravigliosamente come in una danza celeste, inchinandosi, allacciandosi e ondeggiando allegramente. Chi non sa vedere in questo un vero e proprio miracolo, è realmente uno zoticone».

Penso spontaneamente a quanto poco - nell'arco di questi secoli - la Chiesa cattolica abbia fatto per l'educazione liturgico-musicale dei propri fedeli e penso, per contro, a quanto sarebbe efficace un sano "indottrinamento" della fede mediante una vera sistematica valorizzazione del canto liturgico...

Invece nella Chiesa oggi non vi à alcun progetto reale di educazione al "bel" canto in ambito cultuale: tutto è lasciato alla più trasandata improvvisazione di qualsiasi persona di buona volontà che goda del beneplacito del parroco di turno, il quale a sua volta non ha alcuna remora ad introdurre qualsivoglia "innovazione" liturgica contra legem, il tutto grazie al tacito assenso dei vescovi che oggi rarissimamente pontificano riguardo questioni liturgiche...

Ecco, in fatto di serietà liturgico-musicale, forse oggi i cattolici hanno tutto da imparare dai luterani: per questi ultimi il canto nel culto è cosa sostanziale, per i primi esso rimane purtroppo un aspetto semplicemente esornativo!...

Grazie sempre per la vostra cortese attenzione e buona festa di Ognissanti a tutti.

Cremona, il 31 ottobre 2017, Quinto Centenario della Riforma luterana

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[*] Martin Luther, Prefazione in latino alla raccolta di mottetti a quattro voci "Symphoniae jucundae" di Georg Rhau (1538), traduzione italiana di Aldo Comba, Einaudi, Torino 1960

domenica 22 ottobre 2017

L'anarchia liturgico-musicale in Italia

Oggi 22 ottobre è la festa liturgica di San Giovanni Paolo II e mi sono venute in mente le pur belle parole del santo papa circa la musica sacra...

Più leggo e più mi rendo conto che nella Chiesa cattolica in Italia non vi è alcun progetto sistematico di valorizzazione del canto e della musica nel culto divino: tutto è lasciato all'anarchia liturgico-musicale delle diocesi e delle singole parrocchie, ove ogni parroco è papa e ogni gruppo spontaneo si fa le proprie regole...


In ultima analisi ciò dipende dal fatto che il canto e la musica nella liturgia sono meramente opzionali e quindi, alla meno peggio, si fa sempre e solo quello che si può, certi che il buon Dio guarda al cuore e non alle opere (cfr. 1Sam 16, 7)... Mah...