Liturgia & Musica

Questo spazio nasce dalla mia esperienza di moderatore della mail circolare "Liturgia&Musica", avviata nel dic. 2005 per conto della “Associazione Italiana Organisti di Chiesa” (di cui fui segretario dal 1998 al 2011) al fine di tener vivo il dibattito intorno alla Liturgia «culmine e fonte della vita cristiana» e al canto sacro che di essa è «parte necessaria ed integrante» unitamente alla musica strumentale, con particolare riferimento alla primaria importanza dell'organo.

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lunedì 31 marzo 2014

Futuro prossimo della musica sacra in Italia

Al cortese lettore.

Annuncio che la Conferenza Episcopale Italiana - in coda al

VI° CONVEGNO NAZIONALE DI MUSICA PER LA LITURGIA 


che si tiene a Salerno nei giorni 7-8 maggio 2014 sul tema "Canto e musica nella Chiesa italiana negli anni della riforma liturgica" - proporrà la "Elaborazione di un progetto per il canto e la musica nella chiesa italiana".

Io la mia proposta desidero presentarla pubblicamente subito qui, sperando farmi portavoce di tanti!

Si tratta di una proposta molto concreta - e ben lontana dai soliti sproloqui di pur sagge parole e pie intenzioni (che stancamente procedono ormai da mezzo secolo) [*] - mediante tre punti che ritengo sostanziali:

1) che l'Ufficio Liturgico Nazionale della CEI convochi attorno a sé organisti e direttori di coro professionisti per concordare anche pochi punti essenziali per una fattiva collaborazione: poche cose, ma che si facciano concretamente! Veramente la CEI ormai da tempo promuove corsi per la formazione liturgica dei musici di chiesa, nulla invece riguardo la formazione specifica degli organisti...

2) che la CEI garantisca che si impartisca una "sicura" formazione liturgico-musicale ai seminaristi, senza dribblare minimamente le - di per sé già buone - indicazioni in materia contenute nella rinnovata Ratio studiorum promulgata dalla CEI nel 2006: ritengo che ciò sarà possibile solamente mettendo in campo formatori competenti, come richiesto da Sacrosanctum Concilium 112 (meglio se fossero laici!): solo così i parroci di domani saranno maggiormente preparati alla collaborazione con i tanti musicisti di chiesa (professionisti e dilettanti) che diuturnamente continuano ad offrire alla Chiesa le proprie competenze.

3) fare in modo che in ogni diocesi - magari grazie alla manna dell'Otto per Mille - si attui, accanto al restauro di un organo, una "esemplare" assunzione a contratto di almeno un musicista professionista (organista o direttore di coro), debitamente formato nella liturgia, che si occupi a tempo pieno, con delega del vescovo diocesano, di coordinare in diocesi la retta applicazione delle indicazioni di Sacrosanctum Concilium e di Musicam sacram e che, ovviamente, faccia servizio liturgico a tempo pieno nella Cattedrale o in un Santuario o Basilica importante: solo in questo modo si potrà, in tutta onestà, dare uno sbocco lavorativo ai nuovi "laureati" in organo per la liturgia che ormai stanno uscendo da diversi conservatori italiani.

A me pare che non sia necessario organizzare un convegno nazionale per attuare quanto sopra: basta che chi ha potere di decidere, decida ed agisca: res, non verba!

Ovviamente senza nulla togliere agli organizzatori del sopra citato convegno, anzi a loro un plauso, in quanto era doveroso da parte della CEI dare un ulteriore segnale di progresso in campo liturgico-musicale, a cinquant'anni da una riforma liturgica che ancora arranca nella sua retta attuazione... ma qui ci addentriamo troppo!

Grato per qualsiasi commento, ringrazio per l'attenzione e saluto cordialmente.

Paolo Bottini

Cremona, il 31 marzo 2014

[*] ormai più di dieci anni fa (a Firenze nel convegno "L'organista nella liturgia: alla ricerca della professionalità tra problemi e prospettive" promosso da AISC) si cercava in maniera appassionata, da più fronti, di dare finalmente un ruolo "istituzionale" alla figura dell'organista liturgico: mi pare che ad oggi la figura ecclesiale dell'organista è alquanto sottovalutata nell'ambito delle attività di culto, in quanto, secondo certe idee "progressiste", chiunque può fare canto e musica nel culto divino, che sia esso organista o chitarrista, basta che sia animato da sincera fede in Cristo e non chieda in cambio compenso in denaro!