Liturgia & Musica

Questo spazio nasce dalla mia esperienza di moderatore della mail circolare "Liturgia&Musica", avviata nel dic. 2005 per conto della “Associazione Italiana Organisti di Chiesa” (di cui fui segretario dal 1998 al 2011) al fine di tener vivo il dibattito intorno alla Liturgia «culmine e fonte della vita cristiana» e al canto sacro che di essa è «parte necessaria ed integrante» unitamente alla musica strumentale, con particolare riferimento alla primaria importanza dell'organo.

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domenica 10 maggio 2020

«Il Papa prega per gli artisti: senza il bello non si può capire il Vangelo»... invece ugualmente sì!




Quindi d'ora in avanti bruciamo tutti gli organi elettronici (dico quelli senza canne, detti anche in gergo "pornofoni") e paghiamo gli organisti?!

Il fatto è che gli organisti (soprattutto quelli che hanno una vera passione per lo strumento musicale) hanno comunque in qualche modo interesse a rimanere legati alla Chiesa, perché la maggior parte degli organi stanno appunto nelle chiese (non tutti gli organisti si accontentano di un algido "Hauptwerk" in casa)!

Dunque in fin dei conti essi non avrebbero alcun interesse a montare proteste ufficiali per il mancato riconoscimento economico...
Grazie comunque al Papa che ha pregato per gli artisti musicisti di chiesa!... Peccato che nulla si abbia provveduto affinché a questi artisti che servono la liturgia - fonte e culmine della vita cristiana - venga riconosciuta non solo la mercé per il loro servizio, frutto di una formazione professionale durata anni e sacrifici, ma nemmeno una formale pubblica attestazione di riconoscenza!

Certo, sicuramente doverosa è l'esaltazione del "bello" in maniera teorica, cui purtroppo in pratica non corrisponde da parte della Chiesa un atteggiamento di cura e di valorizzazione delle cose belle ma soprattutto delle persone grazie a cui il bello viene prodotto!

Insomma, è sotto gli occhi - nonché orecchie - di tutti la trasandatezza e la sciatteria di tante celebrazioni liturgiche (in proposito leggasi il chirografo di San Giovanni Paolo II), proprio a partire dal canto e da chi il canto lo accompagna strumentalmente: si dice, a giustificazione, che il Signore guarda al cuore e non alle opere...

Perché invece il Papa non dichiara apertis verbis che degli organisti preparati e dei professionisti della musica alla Chiesa non interessa veramente... perché tanto si troverà sempre uno schiacciatasti disposto di suonare il pornofono in parrocchia o il Tamburini di San Pietro in Vaticano!

Invece dobbiamo periodicamente sorbirci queste ipocrite affermazioni sul valore del bello...

Ma anche se il Papa dichiarasse «Cari organisti, di soldi per voi non ce n'è!», scommetto che nessun organista avrebbe il coraggio per protesta di consegnare al parroco le chiavi dell'organo: a tanti, più che il servizio liturgico, interessa figurare di essere «titolari» di quello che è pur sempre magari uno strumento musicale di un certo pregio.

Nulla di male in ciò, proprio perché il bello conquista tanti... tranne il clero che ci dimostra, ormai da decenni, che delle cose belle se ne può fare a meno!


Cremona, il 10 maggio 2020, Quinta domenica di Pasqua