Liturgia & Musica

Questo spazio nasce dalla mia esperienza di moderatore della mail circolare "Liturgia&Musica", avviata nel dic. 2005 per conto della “Associazione Italiana Organisti di Chiesa” (di cui fui segretario dal 1998 al 2011) al fine di tener vivo il dibattito intorno alla Liturgia «culmine e fonte della vita cristiana» e al canto sacro che di essa è «parte necessaria ed integrante» unitamente alla musica strumentale, con particolare riferimento alla primaria importanza dell'organo.

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sabato 20 agosto 2016

Lo strazio dei cori in Cattedrale

Egregio M.° Bottini,

desidero denunciare pubblicamente lo strazio dei cori nella Cattedrale della mia diocesi.

Spiego.

Da decenni ormai vige la consuetudine che ogni domenica alla messa canonicale (tranne nelle solennità, quando presiede il vescovo) vengono a turno invitati ad "animare" la liturgia i "migliori" cori delle parrocchie della diocesi...

Lei potrà immaginare che raramente nelle parrocchie vi sono realtà corali dignitose: per la serie, ognuno fa con quanto il buon Dio ha donato in fatto di qualità musicali, col risultato che ogni domenica cambia coro, repertorio (dalla polifonia del Quattrocento fino a Frisina), ma, purtroppo, ben raramente vi sono cori non dico con una impostazione vocale appena sufficiente, ma nemmeno intonati!!

Ciliegina sulla torta: la messa è trasmessa in diretta grazie a radio e tv locali!

Immagino il disorientamento dei fedeli (in loco e tramite i mass media) incuriositi, se non scandalizzati, da tutto quel "ben di Dio" che ogni domenica cambia totalmente come nemmeno un menu di ristorante!

E il tutto in quel tempio (la chiesa ove è collocata la cattedra del vescovo) che, in fatto di liturgia e canto, dovrebbe essere esemplare per tutta la diocesi...

Quanto meno, abbiamo un organista titolare professionista che è in grado di accompagnare in maniera sopraffina tutte quelle povere realtà che transitano sull'altare (sì, perché l'altar maggiore, grazie alla "riforma liturgica" è diventato il luogo preposto per la collocazione dei cori (assieme ai loro più o meno pittoreschi direttori), mentre il sacerdote celebra giù dalle gradinate sopra un altare ligneo posticcio).

Chissà se tra i lettori del Suo blog vi sia qualcun'altro che possa testimoniare la medesima usanza nella sua diocesi... spero di no!

Grazie per l'ospitalità e cordiali saluti.

Benedetto Ballandi
(Diocesi di Vescovio, bolognese d'origine)

1 commento:

  1. Egregio Bottini e animatori musicali liturgici, leggo continuamente di quanto
    > il repertorio liturgico nuovo e cantato, sia poco in sintonia su quanto già
    > promulgato in encicliche e disposizioni provenienti dall'alto.
    >
    > Prima di parlare di scelta del repertorio e modus eseguendi bisogna fare un
    > grande passo a monte e chiedersi che cos'è una liturgia; se la celebrazione
    > della Santa Messa è un rito sterile, ossia un modo di ricordare quello che
    > successe, allora si canti, si balli, si suoni la chitarra e si gesticoli e
    > tutto può andar bene. Viceversa se in quel momento arriva presente lo Spirito
    > di Dio, se pane e vino diventano realmente corpo e sangue di Cristo, allora le
    > cose sono ben diverse.
    >
    > Come si può presenziare attivamente al miracolo esibendosi con canzonette da
    > allegra comitiva?
    >
    > Noi gregorianisti abbiamo capito con quanta perizia il testo e la musica di
    > quel brano, si supportino l'un l'altro formando un insieme assoluto, il povero
    > Palestrina come il Perosi (per quanto fuori di testa), solo per fare due nomi
    > autorevoli, sapevano e scrivevano come Dio comanda (passatemi il paragone).
    > L'uso della sincope, figurazione ritmica già usata fin dal medioevo, veniva
    > usata e non buttata via.
    >
    > Oggi vengono eseguiti nuovi canti liturgici dove ogni frase è messa in
    > sincope, li definirei "Canti Beat" che tanto piacciono ai giovani e peggio
    > ancora agli animatori musical/liturgici che non hanno alcuna preparazione in
    > materia. Ma se fosse lecito dare una colpa, a chi la vogliamo dare?
    >
    > Il pesce puzza dalla testa, recita un detto antico, e dunque non possiamo
    > colpevolizzare chi si adopera per far cantare in chiesa ma chi è professionista
    > della chiesa. Papa, Cardinali, Vescovi, Preti e giù fino al campanaro che
    > spesso "si fa come si può". Ma codesti ministri del culto, se avessero un
    > guasto all'automobile o ai denti, andrebbero da "chi fa come si può"? Non
    > credo, andrebbero da un professionista o comunque uno che sa il fatto suo.
    > Dunque si apre il problema del perchè affidarsi a certi musicisti improvvisati
    > quando si è in presenza dello Spirito di Dio. Con questo non dico che ci
    > vogliano solo e soltanto musicisti professionisti.........................
    >
    > Però anche chi si prende l'impegno di animare la liturgia dovrebbe ragionare
    > con la sua testa e cercare di fare un passo avanti, dunque una parte di colpa
    > ce l'ha anche lui
    >
    > Ho motivo di credere che il vero valore della liturgia sia passato in secondo
    > piano e prevalga lo sforzo di aggregare quanta più gente possibile, un metodo
    > subdolo che porta denaro ma non fedeli (veri)
    >
    > Basti guardare quelle moltitudini di giovani che in Piazza San Pietro vanno
    > ben organizzati a far festa dal Papa, tutti col medesimo cappellino e maglietta
    > ma chi ha prodotto e distribuito tali gadget, lo avrà fatto per niente?
    >
    > Che devo dir Signore, se non gridare ohime!
    >
    > Melani

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