Più leggo e più mi rendo conto che nella Chiesa cattolica in Italia non vi è alcun progetto sistematico di valorizzazione del canto e della musica nel culto divino: grazie alla mancanza di precise chiare indicazioni da parte dei vescovi, tutto è lasciato all'anarchia liturgico-musicale delle singole parrocchie, ove ogni parroco è papa e ogni gruppo spontaneo si crea le proprie regole...
In ultima analisi ciò dipende dal fatto che il canto e la musica nella liturgia sono meramente opzionali (checché ne dica
Sacrosanctum Concilium 112!) e quindi, alla meno peggio, si fa sempre e solo quello che si può, certi che il buon Dio guarda al cuore e non alle opere (cfr. 1Sam 16, 7)... Mah...
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