Liturgia & Musica

Questo spazio nasce dalla mia esperienza di moderatore della mail circolare "Liturgia&Musica", avviata nel dic. 2005 per conto della “Associazione Italiana Organisti di Chiesa” (di cui fui segretario dal 1998 al 2011) al fine di tener vivo il dibattito intorno alla Liturgia «culmine e fonte della vita cristiana» e al canto sacro che di essa è «parte necessaria ed integrante» unitamente alla musica strumentale, con particolare riferimento alla primaria importanza dell'organo.

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venerdì 17 ottobre 2025

Il canto nella liturgia della messa: parte necessaria ed integrante!

(Simone Martini, Assisi)


Dato che «il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della liturgia solenne» (costituzione del Concilio vaticano II “Sacrosanctum Concilium” sulla sacra liturgia, n. 112), non dovrebbe esserci atto di culto senza almeno alcune parti cantate! 

Forse vi sarà capitato di chiedere a chi sa più di voi «cosa cantiamo domenica a messa?» e vi siete sentiti rispondere (giustamente, dato che «la musica sacra sarà tanto più santa quanto più strettamente sarà unita all'azione liturgica», sempre SC 112): «almeno qualcosa che ci azzecchi col vangelo del giorno!»... ma siccome poi non avete trovato nulla di utile, avete riciclato per l'ennesima volta “Servo per amore” o “Noi canteremo gloria a te”! 

Datevi il tempo per compulsare integralmente la succitata costituzione conciliare (è la prima in ordine cronologico promulgata da quella sacrosanta assise!): in particolare nel capitolo sesto troverete importanti indicazioni per una corretta impostazione dell'impianto liturgico-musicale della messa. In particolare, posto che, secondo i nn. 28-29-30 dell'istruzione postconciliare “Musicam sacram” (promulgata dal papa Paolo VI il 5 marzo 1967), occorrerebbe rispettare una graduatoria d'importanza relativamente al canto liturgico – che vede al primo posto non i canti del Proprio (che siamo invece abituati a valorizzare a scapito di altre parti) e nemmeno dell'Ordinario (che vengono al secondo posto) bensì tutte quelle brevi parti che favoriscono primariamente quella tanto raccomandata “attiva partecipazione” dei fedeli al rito della messa (ovvero l’orazione sulle offerte; il prefazio, con il dialogo e il Sanctus; la dossologia finale del Canone; il “Padre nostro” con la precedente ammonizione e l’embolismo con l'acclamazione “Tuo è il regno”; il Pax Domini; l’orazione dopo la comunione; le formule di congedo) – tra i canti del Proprio, sicuramente quello che si fa all'ingresso del sacerdote è di particolare utilità per «favorire l’unione dei fedeli riuniti, introdurre il loro spirito nel mistero del tempo liturgico o della festività» (Ordinamento Generale del Messale Romano, n. 47). 

Cosa cantare all'ingresso nella messa? Naturalmente l'ideale sarebbe poter utilizzare il testo (per esteso oppure con opportuno adattamento/abbreviazione) della relativa antifona (alternata ad un congruo numero di versetti del suo salmo) così come riportata nel Messale... ma siccome ancora scarseggiano queste forme musicali (che veramente favorirebbero spontaneamente la migliore partecipazione dei fedeli, sempre che vi siano un coro-guida che sostiene e che esegue in alternanza i versetti salmici!), è quanto meno raccomandato che si esegua (proprio in virtù del succitato SC 112) «un altro canto adatto all’azione sacra, al carattere del giorno o del tempo, e il cui testo sia stato approvato dalla Conferenza Episcopale» (OGMR 48). Dunque sicuramente il testo deve essere il più strettamente connesso alle letture del giorno o quanto meno al carattere precipuo del tempo liturgico... 

Se già provvedete a questo, avete fatto un buon passo. Ma un altro da fare è il seguente: prendete il libretto dei canti della vostra parrocchia e controllate quanti di essi fanno effettivamente parte del “Repertorio nazionale di canti per la liturgia”: sarebbe opportuno che i canti in uso siano di preferenza tolti da quell'ufficiale elenco promulgato dall'Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana nel 2000 ...

Grazie per la cortese attenzione e cordiali saluti.


Cremona, il 17 ottobre 2025


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