[Paolo Bottini all'organo "Fratelli Bossi Urbani" (1872) della chiesa di San Pedretto di Castelvetro Piacentino]
Gentili lettori,
invito a far vostre le seguenti sagge parole:
- «[...] la convinzione diffusa che l'azione di tutela sia compiuta nel momento in cui cassa e fonica [dell'organo] sono restaurate, è erronea; lo strumento a quel punto è recuperato, ma se non riprende a suonare regolarmente, ogni intervento sarà stato inutile. Il restauro, quindi, non è momento finale, ma stadio iniziale del recupero della funzione dello strumento e della sua creatività. Infatti esso, suonato regolarmente e sottoposto a periodiche manut
enzioni, potrà vivere a lungo senza aver bisogno di ulteriori interventi di restauro, importanti, ma comunque traumatici». [*]
Sappiamo tutti bene che la valorizzazione di un organo in chiesa dipende esclusivamente dalla volontà degli enti ecclesiastici di dare il giusto risalto alla figura di coloro che sono di volta in volta deputati all'utilizzo liturgico degli organi stessi.
Occorre dunque urgentemente che la Chiesa italiana metta in opera azioni concrete affinché vi siano sempre più organisti (competenti) seduti alla consolle degli organi: diversamente saranno viepiù inopportuni gli interventi di restauro o costruzione di organi!
Per approfondimenti vogliate leggere le Considerazioni per una rivalutazione del ruolo dell'organista a firma di Fausto Caporali, Francesco Finotti, Giancarlo Parodi e Stefano Rattini.
Grazie per la cortese attenzione e cordiali saluti
Paolo Bottini
Cremona, 8 novembre 2025
[*] Giovanna Di Matteo (storica dell'arte), dalla prefazione al volume Il Suono dell'Arte / Gli organi antichi della provincia di Chieti, a cura di Alberto Mammarella, Edigrafital, S. Atto di Teramo 2002
Cremona, 8 novembre 2025
[*] Giovanna Di Matteo (storica dell'arte), dalla prefazione al volume Il Suono dell'Arte / Gli organi antichi della provincia di Chieti, a cura di Alberto Mammarella, Edigrafital, S. Atto di Teramo 2002