L'organo "Mascioni" (1985) del Duomo di Cremona |
È vero che durante la Quaresima l’organo, per legge liturgica, deve tacere se non per accompagnare i canti (cfr. n. 312 dell’Ordinamento Generale del Messale Romano).
È però altrettanto vero, a modestissimo avviso del sottoscritto (che da oltre 50 anni serve la Cattedrale di Pistoia come organista), che questa legge nasce dall’erronea convinzione del legislatore che “suono d’organo” equivalga a “manifestazione di gioia”, con esclusione di altri significati. I protestanti sono quindi, da questo punto di vista, ben più avanti di noi cattolici.
Se l’organo viene usato per interpretare i sentimenti dell’assemblea, o meglio, per favorire nell’assemblea i sentimenti propri di ciascun periodo liturgico, non si capisce perché debba tacere in un periodo così intenso quale quello della Quaresima o, ancor più, in quello della Passione. Mi sembra, cioè, che il legislatore abbia ignorato che l’organo ha la meravigliosa possibilità «di gioire con chi gioisce e di piangere con chi piange» (S. Paolo ai Romani 12, 15).
La colpa è, quasi certamente, nell’uso che dell’organo faceva in passato la maggior parte degli organisti liturgici che, per lo più, suonavano i loro pezzi infischiandosi altamente della loro congruità, anche in termini di registrazione, col tempo liturgico e, più in particolare, del contenuto liturgico della celebrazione, specialmente letture, preghiere e antifone. Oggi, con la nuova liturgia, siamo certamente più avvantaggiati perché abbiamo, per capire subito il significato del giorno, le antifone d’ingresso e le collette proprie dei cicli A, B e C.
Sono certo che, se ci fosse sempre stata questa preoccupazione da parte degli organisti, mai sarebbe venuto in mente al legislatore la proibizione del suono dell’organo in Quaresima ed in tempo di Passione che è certamente una conseguenza di abusi o di uso improprio dello strumento.
Ho avuto occasione di parlare diverse volte di questo problema durante incontri con l’Ufficio Liturgico Nazionale della C.E.I. e ho trovato quasi tutti gli interlocutori abbastanza d’accordo con la mia posizione.
Bisognerebbe dunque affrontare decisamente e seriamente il problema. Sono sicuro che, come sono cambiate tante cose in campo liturgico, si potrebbe cambiare anche questa.
Capisco però la preoccupazione della Chiesa (e - ahimè - la condivido) per possibili abusi da parte di organisti non ben formati che suonano solo per suonare e non per "predicare ed istruire" come sarebbe loro compito.
Il discorso del “digiuno organistico” di Quaresima, che ho sentito molte volte, mi ingenera una profonda tristezza perché denota, in chi lo fa, una sostanziale mancanza di comprensione del vero compito dell’organo nella liturgia...
Can. Umberto Pineschi
È però altrettanto vero, a modestissimo avviso del sottoscritto (che da oltre 50 anni serve la Cattedrale di Pistoia come organista), che questa legge nasce dall’erronea convinzione del legislatore che “suono d’organo” equivalga a “manifestazione di gioia”, con esclusione di altri significati. I protestanti sono quindi, da questo punto di vista, ben più avanti di noi cattolici.
Se l’organo viene usato per interpretare i sentimenti dell’assemblea, o meglio, per favorire nell’assemblea i sentimenti propri di ciascun periodo liturgico, non si capisce perché debba tacere in un periodo così intenso quale quello della Quaresima o, ancor più, in quello della Passione. Mi sembra, cioè, che il legislatore abbia ignorato che l’organo ha la meravigliosa possibilità «di gioire con chi gioisce e di piangere con chi piange» (S. Paolo ai Romani 12, 15).
La colpa è, quasi certamente, nell’uso che dell’organo faceva in passato la maggior parte degli organisti liturgici che, per lo più, suonavano i loro pezzi infischiandosi altamente della loro congruità, anche in termini di registrazione, col tempo liturgico e, più in particolare, del contenuto liturgico della celebrazione, specialmente letture, preghiere e antifone. Oggi, con la nuova liturgia, siamo certamente più avvantaggiati perché abbiamo, per capire subito il significato del giorno, le antifone d’ingresso e le collette proprie dei cicli A, B e C.
Sono certo che, se ci fosse sempre stata questa preoccupazione da parte degli organisti, mai sarebbe venuto in mente al legislatore la proibizione del suono dell’organo in Quaresima ed in tempo di Passione che è certamente una conseguenza di abusi o di uso improprio dello strumento.
Ho avuto occasione di parlare diverse volte di questo problema durante incontri con l’Ufficio Liturgico Nazionale della C.E.I. e ho trovato quasi tutti gli interlocutori abbastanza d’accordo con la mia posizione.
Bisognerebbe dunque affrontare decisamente e seriamente il problema. Sono sicuro che, come sono cambiate tante cose in campo liturgico, si potrebbe cambiare anche questa.
Capisco però la preoccupazione della Chiesa (e - ahimè - la condivido) per possibili abusi da parte di organisti non ben formati che suonano solo per suonare e non per "predicare ed istruire" come sarebbe loro compito.
Il discorso del “digiuno organistico” di Quaresima, che ho sentito molte volte, mi ingenera una profonda tristezza perché denota, in chi lo fa, una sostanziale mancanza di comprensione del vero compito dell’organo nella liturgia...
Can. Umberto Pineschi
P.S.: Se per la Quaresima c'è il divieto dell'uso solistico dell'organo (eccetto la IV domenica), ricordo che ciò non vale più per il tempo di Avvento, durante il quale lo strumento va usato «con quella moderazione che conviene alla natura di questo tempo» (cfr. OGMR 213)... In proposito il compianto maestro Alessandro Esposito chiedeva ironicamente: «Cosa vuol dire "con moderazione"? Forse fino alla Decimaquinta?!».
Condivido pienamente. Non c'è ragione "ragionevole" che ne possa decretare il silenzio, quando in tutto il resto dell'anno se ne auspica l'utilizzo intelligente e rispettoso della sua preziosa funzionalità.
RispondiEliminaSe l'organo deve tacere allora le chitarre devono essere fracassate
RispondiElimina... e perché mai?! La chitarra normalmente si usa solo per accompagnare il canto, non come strumento solista! ;-)
EliminaBisognerebbe saper suonare sia organo che chitarra o ancora altro strumento!. Quante volte purtroppo viene voglia di scappare dalla chiesa per non sentire !!!
EliminaPiu in la, di quello che si abbia decretato , sebbene discutibile secondo i diversi punti di vista, si dovrebbe poter suonare qualque pezzo organistico adeguato col carattere del tempo di quaresima alla fine del servizio liturgico, giacche dopo il ite missa est non esiste niente di piu e sarebbe fuori il rituale.....
RispondiEliminaCondivido il pensiero e le argomentazioni del Maestro Bottini, il quale tra l'altro, ha giustamente sottolineato la necessità di una preparazione liturgica degli organisti sia per la conoscenza appropriata dei brani sia nel modo di sostenere adeguatamente il canto.
RispondiEliminaA proposito di Organo in Avvento, per diversi anni ho adottato una mia personale interpretazione. Uso l'organo con musiche dolci, quasi sottovoce, nenie natalizie
RispondiEliminaallo scopo di coprire il chiacchiericcio, vari rumori dal pubblico, colpi di tosse e vari. Ho notato che oggi il silenzio non è capito dalla gente e diventa occasione di bisbigli, rumori di banchi e sedie, peggio che a teatro. Così almeno cerco di attutire o coprire quei momenti.
Mi sia poi permesso di aggiungere che, durante le trasmissioni televisive della domenica e feste, disapprovo l'uso di trasmettere commenti parlati proprio nel tempo dell'esecuzione dei canti, soprattutto se belli ed eseguiti bene, nei vari momenti liturgici, i commenti li vorrei sobri e brevi.
Infine vorrei fare osservare che in tante messe in TV, assai spesso la telecamera non inquadra la figura dell'organista e della tastiera dell'organo quasi fossero persone di cui vergognarsi. Sono attori attivi ed essenziali per il coro e per la celebrazione. Vorrei poi che i cameramen non indugiassero troppo sui volti dei cantori o sulle figure decorative in giro per la chiesa, inducendo a inutili distrazioni, ma soprattutto con moderazione su tutto il contesto circostante.
Ringrazio per l'attenzione. Dino Forasacco, Bassano del Grappa
La ringrazio di cuore per le Sue osservazioni: le condivido in toto!
EliminaCondivido e ringrazio il M° don Pineschi per il prezioso e non comune saggio..che auspico, possa divenire momenti di analisi personale e confronto con colleghi , sacerdoti, animatori della liturgia...Segnalo, umilmente, per chi fosse interessato, il mio articolo pubblicato lo scorso anno dal bollettino ceciliano ( marzo 2023). Auguri a tutti una santa Quaresima. Alberto Orio - organista della Basilica Cattedrale di Reggio Calabria
RispondiEliminaCondivido anch'io il pensiero del maestro : io la definisco "sensibilita' liturgica musicale" cioe' quella dote fondamentale e indispensabile che ogni organista debba avere adattando registri e melodie al momento specifico del tempo liturgico. Luigi Garavaglia organista Basilica San Martino Magenta.
RispondiEliminasecondo mè in quersima l'organo può suonare benissimo, evitando di fare i ripieni. cioè i tutti .
RispondiEliminaCondivido perfettamente le disposizioni liturgiche attuali, in continuità con quelle antiche.
RispondiEliminaDispiace che a molti colleghi interessi solo suonare senza capire il contesto liturgico. La quaresima esige silenzio.
Quanto alle antifone, sono presenti da secoli ed erano più valorizzate nella liturgia antica che in quella attuale.
Evidentemente non conoscete la liturgia come dovreste.
Pienamente d'accordo su quanto scrive il can Umberto; se l'organo è strumento di catechesi, questa la si fa anche in quaresima: con toni e suoni giusti, adeguati al momento e all'assemblea. L'organo e molti corali di Bach, per es., portano a una meditazione profonda, a pregare anche intensamente; a volte il silenzio, che in chiesa o durante una celebrazione c'è quasi mai, distrae.
RispondiEliminaFabrizio Peri, organista di Collecchio (PR).
Buongiorno a tutti.
RispondiEliminaPorto la mia esperienza personale (sottolineo ‘personale’ quindi legata al mio modo di sentire il tempo liturgico).
Nella mia parrocchia seguo l’indicazione di suonare solo per l’accompagnamento dei canti; limito l’uso dei registri (al massimo 8 + 4 piedi) e, da qualche anno, essendomi accorto che esisteva un triplice tendaggio da tirare per coprire il prospetto delle canne (probabilmente in disuso da un secolo) nella prima domenica di quaresima, lo aziono in modo tale da rendere anche visivamente un cambio di stile. Come la chiesa appare spoglia, essenziale, così mi piace che lo strumento si ‘accordi’ a questo clima. Con ciò, trovo più che sensate anche le motivazioni opposte citate nell’articolo e un po’ mi dispiace non suonare brani meravigliosi scritti per la quaresima. Ma, soggettivamente (e supportato dal parroco) preferisco questa opzione.
Sono stati scritti e musicali corali stupendi adatti per la quaresima .peccato che alcuni celebranti non li conoscono o non li vogliono così le funzioni diventano fredde e monotone.
EliminaUn bel corale che mi ha sempre destato commozione è "Signore dolce volto " e tanti altri destinati ad ammuffire e quando si vogliono proporre si preferiscono canzonette accompagnate da chitarre gracchianti e monotone.
Conosco alcune realtà parrocchiali in cui il divieto è seguito alla lettera (scrivo da Prato), altre in cui invece lasciano suonare l'organo da solo all'Offertorio e alla Comunione, ma in questi ultimi casi ho sempre provveduto a eseguire corali quaresimali di Bach, che la gente riconosceva subito come il canto quaresimale "Se tu mi accogli" eccetera. In questo modo suonando senza i ripieni e eseguendo brani di chiaro carattere quaresimale non ci sono MAI stati problemi.
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