Gentili lettori,
la Messa dei Giovani (vulgo "Messa beat") di Marcello GIOMBINI è ormai un pezzo di storia: oggi ha compiuto mezzo secolo!
Forse molti di voi - come il sottoscritto - non avevano mai ascoltato questa musica, dunque ecco il Gloria a partire dal quale si possono facilmente reperire in rete tutte le altre parti della mitica Messa.
Nel sito dedicato all’autore vi sono dettagli, tra cui significative parole di commento di Giombini stesso sulla sua musica.
In proposito recente anche un interessante articolo di Alessandro Beltrami su "Avvenire" intitolato Messa beat, la chitarra sia con voi.
L’uso della musica liturgica "leggera" - benché ufficialmente mai autorizzata dalla Chiesa - è oggi assodata e pacifica per i cattolici italiani (non solo adolescenti ma anche i loro genitori cinquantenni)... gli unici a farsi problemi sono proprio i musicisti "classici", tra cui ovviamente gli organisti d’ogni ordine e grado (voglio dire sia diplomati che dilettanti)...
Non vedo lontano il momento nel quale la Chiesa italiana rilascerà la patente anche a questi repertori (dato che ora ufficialmente non fanno parte del Repertorio Nazionale dei Canti Liturgici approvato dalla C.E.I.)...
La regola, oggi, è che ognuno prega e celebra così come si sente, senza regole universali di sorta: sarà questa la strada giusta?
Ad ogni modo, Aldo Fabrizi (v. qui in calce la parte finale di una sua poesia risalente al 1970) pensava che la «messa bbitte» fosse cosa diabolica in confronto all’armonium... oggi invece gli acculturati cinquantenni cattolici pensano che la Chiesa sia "indietro" e che dovrebbe adeguarsi presto a ciò che nella pratica domenicale avviene vieppiù frequentemente, con l’avallo (o il tacito consenso) di tanti sacerdoti nonché vescovi...
Cari organisti: se ancora non vi hanno defenestrato, accontentatevi di suonare brevi choralvorspielen ai canti GEN e RNS!!
Cordialmente vostro
Cremona, il 27 aprile 2016
* * *
[...] mentre stavo così,
c’è stata pè guastamme la nottata,
un’antra novità, la messa bitte
difatti da ’na chiesa quà vicino
me arivato un fracasso indiavolato
de batterie, sassofoni, chitare,
che avrà fatto tremà Gesù bambino
e tutte le fiammele de’l’artare,
entranno a casa,
ho messo er catenaccio dicenno
-“Mo che faccio..”- poi ho detto
-“..perdoneme Gesù, si pregherò quassù”-
e pensanno l’armonium a me fatato,
sentivo er sono più scommunicato
e mentre che a’la radio
parlava er Santo Padre,
io me so’ inginocchiato
davanti all’artarino
de mi madre.
c’è stata pè guastamme la nottata,
un’antra novità, la messa bitte
difatti da ’na chiesa quà vicino
me arivato un fracasso indiavolato
de batterie, sassofoni, chitare,
che avrà fatto tremà Gesù bambino
e tutte le fiammele de’l’artare,
entranno a casa,
ho messo er catenaccio dicenno
-“Mo che faccio..”- poi ho detto
-“..perdoneme Gesù, si pregherò quassù”-
e pensanno l’armonium a me fatato,
sentivo er sono più scommunicato
e mentre che a’la radio
parlava er Santo Padre,
io me so’ inginocchiato
davanti all’artarino
de mi madre.
Aldo Fabrizi