Liturgia & Musica

Questo spazio nasce dalla mia esperienza di moderatore della mail circolare "Liturgia&Musica", avviata nel dic. 2005 per conto della “Associazione Italiana Organisti di Chiesa” (di cui fui segretario dal 1998 al 2011) al fine di tener vivo il dibattito intorno alla Liturgia «culmine e fonte della vita cristiana» e al canto sacro che di essa è «parte necessaria ed integrante» unitamente alla musica strumentale, con particolare riferimento alla primaria importanza dell'organo.

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sabato 10 settembre 2016

Decennale della "Ratio Studiorum" per i seminari



Gentili lettori,

sono passati dieci anni da quando la Congregazione vaticana per l'Educazione Cattolica promulgava la nuova "Ratio Studiorum" dei seminari: praticamente il regolamento riguardo l'ordinamento didattico nei corsi teologici frequentati dai futuri sacerdoti.

Come potete leggere qui in calce, un capitolo a parte è dedicato alla musica sacra, con non indifferenti indicazioni normative...

Mi piacerebbe sapere nel frattempo in quale seminario sia stato istituito ad litteram quanto raccomandato dalla Ratio in materia di educazione al canto e alla musica, in particolare, ad esempio, «celebrare con afflato spirituale», favorire «la bellezza dei riti e la loro solennità» e soprattutto il seguente auspicio:

«I seminaristi siano educati alle varie espressioni di canto liturgico (gregoriano, polifonico, popolare e “giovanile”), imparando a esercitare il discernimento sulle priorità, sulle qualità liturgiche, artistico-musicali e testuali dei brani, e a distinguere le diverse opportunità pastorali di uso degli stessi, abituandosi a differenziare il canto per la liturgia da quello per altre attività pastorali».

Interessante - dico io - che si puntualizzi la questione del saper (ri-cito!) «esercitare il discernimento sulle priorità, [...] e a distinguere le diverse opportunità pastorali di uso degli stessi, abituandosi a differenziare il canto per la liturgia da quello per altre attività pastorali»...

Questa raccomandazione, mi pare, è dettata per evitare un livellamento verso il banale del canto liturgico... cosa che invece purtroppo mi pare accada ormai pressoché regolarmente con l'invasione nel culto dello stile canzonettistico "leggero" denunciato, tra gli altri, da Riccardo Muti!

Voi conoscete qualche parroco edotto in materia così come raccomanda la Ratio Studiorum?...

Res, non verba!!

Vi saluto con affranta devozione

Paolo Bottini

Cremona, 8 settembre 2016

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4. MUSICA SACRA

Obiettivi
La musica sacra - in particolare il canto sacro - è intimamente unita alla liturgia. Pertanto la conoscenza, la formazione e la pratica della musica per la liturgia devono abituare gli alunni a cogliere la stretta unità tra rito e azione liturgica, ed educarli ad ammettere nel culto divino le forme musicali della vera arte, avendo la musica sacra il solo fine della gloria di Dio e della santificazione dei fedeli. Tale formazione contribuirà alla pertinenza delle celebrazioni liturgiche nei seminari e alla preparazione di pastori capaci di celebrare con proprietà ed afflato spirituale i misteri divini, favorendo la bellezza dei riti, la loro solennità e la comunione ecclesiale che lo stesso canto del rito favorisce.

Contenuti
Il corso dovrà prevedere lo studio accurato dei principi basilari della musica liturgica secondo la costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium e l’istruzione Musicam sacram, analizzandone i fondamenti teologici, antropologici, estetici e pastorali. Sarà inoltre necessario conoscere la disciplina e le norme fondamentali per il canto sacro e alcune indicazioni di base sull’animazione e sulla partecipazione dei fedeli. Di grande utilità potrà essere un breve panorama della storia del canto sacro.
Si insista sulla conoscenza della natura e della funzione del canto dell’ordinario della Messa (parti del presbitero, dei vari ministri, della schola cantorum e dell’assemblea), cui gli alunni dovranno abituarsi già nelle celebrazioni liturgiche in seminario. Si dia il giusto risalto al canto del proprio della Messa (parti variabili) e all’arte del salmodiare. Si affronti il tema del canto della Liturgia delle ore (innodia, salmodia e canti responsoriali).
I seminaristi siano educati alle varie espressioni di canto liturgico (gregoriano, polifonico, popolare e “giovanile”), imparando a esercitare il discernimento sulle priorità, sulle qualità liturgiche, artistico-musicali e testuali dei brani, e a distinguere le diverse opportunità pastorali di uso degli stessi, abituandosi a differenziare il canto per la liturgia da quello per altre attività pastorali. Si offrano alcune nozioni sugli strumenti musicali per la liturgia.

Didattica
– Conoscenza e uso del repertorio gregoriano fondamentale, che la Chiesa riconosce come proprio della liturgia romana.
– Conoscenza ed uso del repertorio nazionale di canti per la liturgia della Conferenza Episcopale Italiana.
– Esercitazioni sull’ordinario della Messa e sul canto del celebrante.
– Apprendimento di alcune nozioni base di teoria e solfeggio musicale e sull’uso della voce, e per il suono – anche solo sommario – di uno strumento musicale, preferibilmente l’organo a canne.
– Esercitazioni seminariali su alcuni aspetti particolari della musica sacra.
– Preparazione accurata, in forma di laboratorio, del canto liturgico per le celebrazioni.
– Esercitazioni sul canto della Liturgia delle ore, soprattutto degli inni e della salmodia.

[estratto da: Conferenza Episcopale Italiana, La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana. Orientamenti e norme per i seminari (terza edizione), Roma, novembre 2006]



domenica 4 settembre 2016

La musica come elemento di unità tra i cristiani?!...

Gentili lettori,

certo è lodevole che si organizzi un altro convegno internazionale sulla musica liturgica...

Il tema in discussione a Cremona il prossimo 1° ottobre, come potete leggere in dettaglio qui in calce, sarà "La musica come elemento di unità tra i cristiani".

Mi chiedo come sia possibile unire i cristiani tramite il canto e la musica... quando protestanti, anglicani ed ortodossi, ad esempio, mediamente fanno canto e musica nel culto divino in maniera talmente seria e decorosa che probabilmente compatiscono la pietosità generale della condizione liturgico-musicale dei cattolici (italiani)... ma soprattutto per il fatto che i cattolici stessi in Italia sono divisi anche in questa materia: organisti contro chitarristi, cori polifonici contro coretti pop, ceciliani contro universalausiani, gregorianisti contro modernisti etc...

L'anarchia liturgico-musicale vigente nel nostro Bel Paese dipende dal fatto che nessuno tra i vescovi italiani sembra abbia il coraggio (o nemmeno senta l'esigenza?!) di imporre elementari norme da rispettare, anzitutto liturgiche e poi musicali: basterebbe chiedere fortemente ai parroci di attuare ciò che chiede Sacrosanctum Concilium e, di conseguenza, Musicam Sacram... ognuno invece fa ciò che vuole, perché ritiene questi documenti magisteriali sorpassati e inattuali, e quando in parrocchia c'è la Cresima, il vescovo benedice e incoraggia incondizionatamente chiunque si trovi in quel tal luogo a far musica e canto nella liturgia!

Allora: se la retta strada è la più grande varietas che favorisca l'unica fede nel Cristo risorto... per favore: ditecelo apertis verbis!!

In effetti ci si può chiedere quale elemento in comune potrebbe, ad esempio, garantire l'unità cattolica nella messa tra un organista preparato e un chitarrista della domenica... Allo stato attuale a me pare che gli elementi comuni siano (si spera) solamente fede, speranza e carità!! Dal punto di vista prettamente musicale, direi che è più facile che sia l'organista ad adattarsi alle "esigenze" del chitarrista...

Per quanto concerne invece il discorso ecumenico, diciamoci la verità: ben raramente noi cattolici abbiamo a che fare con i "fratelli separati"! In quali occasioni, se non concertistiche o appunto "convegnistiche", si potrebbe attuare l'unità tramite la musica, dato che le diverse confessioni cristiane hanno differenti culti, retaggio di secoli di tradizione?...

Tanto per cominciare, bisognerebbe conoscere cosa dice il Vaticano II in fatto di ecumenismo!

Per il resto, sentiamo cosa ne scaturirà dal convegno cremonese del 1° ottobre prossimo, posto che gli organizzatori non hanno ovviamente ritenuto opportuno invitare a relazionare nessuno di quei compositori di canti "pop" tipo GEN, RNS etc. (proprio perché si tratta repertori ufficialmente non riconosciuti dalla Chiesa... ma nonostante ciò oltremodo diffusi nelle nostre autarchiche parrocchie!)...

Ma non venitemi a dire che l'emblema dell'ecumenismo liturgico-musicale sono i cosiddetti corali di Bach o le melodie del Salterio Ginevrino: l'unico vero canto liturgico che potrebbe unire le varie confessioni cristiane non è altro che il Canto Gregoriano... peccato che i primi ad averlo tradito siano proprio i cattolici!

Grazie per la cortese attenzione.

Paolo Bottini

Cremona, domenica 4 settembre 2016


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• Cremona, Sabato 1 ottobre 2016
CONVEGNO
Ut unum sint: la musica come elemento di unità tra i cristiani

Cremona MondoMusica, Sala Guarneri del Gesù - ore 10.15
- Saluto di Sua Eccellenza mons. Antonio Napolioni, Vescovo di Cremona

Interventi di:
- Sua Eccellenza mons. Arthur Roche, Segretario della Congregazione del Culto Divino, Città del Vaticano 
- M° James O’Donnell, Maestro di Cappella dell’Abbazia di Westminster 
- M° Matthias Grünert, Maestro di Cappella della Frauenkirche di Dresda 
- M° Mons. Massimo Palombella, Maestro di Cappella Musicale Pontificia “Sistina” 

• Cremona, Sabato 1 ottobre 2016
CONCERTO DELLA CAPPELLA MUSICALE PONTIFICIA "SISTINA"
CANTANTE DOMINO: La Cappella Sistina e la musica dei PapiCattedrale di Cremona - ore 21
Musiche di Giovanni Pierluigi da Palestrina, Orlando di Lasso, Gregorio Allegri, Felice Anerio, Tomas Luis da Victoria 
INGRESSO LIBERO

• Cremona, Domenica 2 ottobre 2016
MASTERCLASS e S. MESSA
Massimo Palombella e l'Ensemble Vocale della Cappella Sistina
Cremona, chieda di S. Agostino

Ore 14.30 / 16.30 Masterclass
Dal segno grafico al segno sonoro: elementi di interpretazione della polifonia alla luce del Concilio Vaticano II.
Lezione teorico-pratica con esempi tratti della polifonia classica palestriana: aspetti interpretativi, tactus, ligaturae, color e rapporto con la prassi esecutiva odierna della musica liturgica secondo le istanze del Concilio Vaticano II

Ore 17 S. Messa
con la partecipazione dell'Ensemble Vocale della Cappella Musicale Pontificia "Sistina"