Gentili lettori,
recentemente Papa Francesco ha detto che bisogna dare ai giovani opportunità di lavoro per evitare la cosiddetta "fuga di cervelli"!
Ci sarebbe da chiedergli: « ... ma, Santità, fare l'organista liturgico potrebbe essere un lavoro oppure è da ritenersi un servizio caritatevole al pari del volontariato alla mensa del povero?!»...
Mi piacerebbe che il Papa rispondesse così:
«Auspico che quelli che tra voi hanno svolto studi professionali e hanno ottenuto un titolo accademico, presso un Conservatorio di Stato o presso i nostri Pontifici Istituti di Musica Sacra, possano veder riconosciuto anche dal punto di vista economico il proprio talento musicale a servizio della Chiesa, a norma del canone 231 del Codice di Diritto Canonico e a tutto vantaggio del decoro della sacra liturgia che "è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia"»!
In particolare, ecco quello che il Papa potrebbe dire agli organisti: http://liturgiaetmusica.blogspot.it/2014/01/il-papa-agli-organisti.html .
Sta di fatto che sempre più giovani italiani decidono di trasferirsi all'estero per studiare e poi per lavorare a tempo pieno (o quasi) come musicisti di chiesa: «è doloroso che giovani preparati siano indotti ad abbandonare il proprio Paese perché mancano adeguate possibilità di inserimento» (queste sono le recenti parole di Papa Francesco)...
Santità, cosa possiamo fare per i giovani organisti italiani che bramerebbero mettere le proprie competenze professionali a servizio della Chiesa?!
Non mi aspetto una risposta... dato che nemmeno gli organisti che svolgono servizio nella basilica di S. Pietro in Vaticano godono di un regolare contratto di lavoro!
Grazie per la cortese attenzione.
Paolo Bottini
Cremona, il 12 dicembre 2016
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