«[...] Se le musiche di Chiesa al dì d'oggi, non senza gravissimo danno del Divin Culto e della pietà cristiana, si sono trasformate in musiche teatrali col cambiar le parole profane in sacre, noi Vescovi in niun altra miglior maniera, e più efficace possiam riparare agli scandali e disordini, il quali in occasione di siffatte musiche si commettono, che coll'attendere a ristabilire nelle nostre Chiese il canto veramente ecclesiastico, canto, voglio dire, grave, modesto, religioso, e specialmente nelle Chiese cattedrali, e collegiate, come è appunto quella di Busseto, nelle quali viene prescritto il canto gregoriano. Se poi la Società de' Filarmonici di Busseto è sì smaniosa di far musiche onde spicchi la sua abilità, perché scegliere a ciò le Chiese, e non dare piuttosto pubbliche accademie, e concerti o in teatro, od in case private? [...]"
Certo ad ascoltare ciò che si sente nelle chiese le cose non sono poi così cambiate
RispondiElimina