Caro don Ferrante Aporti,
don Massimo Palombella mi ha fatto pervenire le partiture dei canti [*] che domenica prossima il "choro favorito" della Cappella Musicale Pontificia "Sistina" proporrà alla messa vespertina nella chiesa dei Frati a San Martino d.' A. ...
Mi pare evidente che non si tratta di nulla di straordinario, essendo una domenica del tempo ordinario, tuttavia sono sicuro che i fedeli crederanno di assistere ad una vera e propria messa solenne, dato che questo repertorio ordinariamente da noi non si fa, preferendo invece il canto del Proprio (introito, offertorio, comunione), quando invece, a mio parere, dovremmo concentrarci sul canto dell'Ordinario!
Provo ad immaginarmi un paio di commenti tra i nostri fedelissimi: 1) Hai ragione, Giuseppa cara, queste cose le abbiamo cantate oggi perché ci sono i cantori della Sistina che "animano"... altrimenti per noi sarebbero troppo difficili ogni domenica!; 2) Veh, Santina, hai sentito che meraviglia, che solennità, nemmeno a Pasqua ci è dato poter godere di queste emozioni: magari potessimo cantare queste cose ogni domenica... però come facciamo senza l'aiuto di tutti questi eccezionali cantori?!
In altre parole, caro don Ferrante, qui si rischia che la gente pensi che un tal programma musicale sia possibile solo grazie alla presenza di cori illustri o di cantori super-specializzati...
Invece, così come ci sono solitamente due persone di buona volontà che salgono all'ambone per le letture sacre, non potremmo avere un cantore che (se col microfono, discretamente, per carità!) intoni i canti se e quando necessario?!
Scusi queste riflessioni ex abrupto...
Mi confermo cordialmente Suo dev.mo organista in Domino
Pietro Fraterna
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