... inapplicata perché dai più misconosciuta: è l'istruzione «Musicam sacram» promulgata il 5 marzo del 1967!
Anzitutto bisognerebbe che qualcuno ci dicesse quale sia l'effettivo valore magisteriale di una semplice "istruzione" promulgata da una Congregazione vaticana che, comunque , non impone obblighi né vincoli di sorta grazie ai suoi prudenti "sperare", "proporre", "sforzarsi", "è bene", "conviene", "è opportuno", "si preferisca", "si consiglia"...
I vescovi italiani, invece, riguardo canto e musica per il culto divino, dovrebbero fornire - finalmente - precise e comuni regole liturgico-musicali di base cui ogni sacerdote, in tutte le diocesi, dovrebbe attenersi!
Io credo che ci illuderemmo a pensare che la Chiesa italiana veramente arrivi ad "obbligare" a fare una cosa ben precisa in questa materia, quando la stessa succitata istruzione recita in incipit così:
- «È lecito SPERARE che i pastori d’anime, i musicisti e i fedeli, accogliendo volentieri e mettendo in pratica queste norme, uniranno, in piena concordia, i loro sforzi per raggiungere il vero fine della musica sacra "che è la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli"».
Voglio dire che il legislatore, in partenza, non ha voluto affatto legiferare... bensì semplicemente dare paterni consigli (che, come insegna la parabola del figliuol prodigo, possono essere tranquillamente disattesi)!
Da parte loro, magari, i preti preferiscono vivere di innocui sogni... salvo poi lamentarsi che le chiese stiano diventando come un set televisivo...
Vi saluto con affranta devozione.
Cremona, il 6 marzo 2020
p.s.: per il 50° della "Musicam sacram" Papa Francesco aveva pronunciato parole di circostanza che v'invito a leggere ed eventualmente a commentare in rete nel forum di "Organi & Organisti"
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