ecco la breve cronaca relativa al progetto “Canto e Catechesi”.
Sono un musicista compositore, già insegnante di conservatorio e ora in pensione.
Accanto agli studi musicali classici ho sempre coltivato l’interesse per la musica liturgica, settore questo che mi ha permesso fin dagli anni della mia fanciullezza e dell’adolescenza di coltivare la passione per la musica. Da diverso tempo svolgo il mio volontariato presso la parrocchia dove collaboro come organista e istruttore di coro.
In questi ultimi 10 anni ho avuto l’occasione di tenere un corso di educazione musicale per i bambini della catechesi presso l’oratorio della mia parrocchia. Questo corso, che si è svolto con la collaborazione di una brava e paziente suora, ha maturato dentro di me la necessità di raccogliere tale esperienza didattico-musicale e di proporla come progetto. La bontà della proposta l’ho potuta verificare attraverso l’esecuzione, alla Messa parrocchiale domenicale, di una piccola messa accompagnata con l’organo.
Il progetto in questione l’ho intitolato “Canto e Catechesi”, quasi a simboleggiare quell’unione di canto e catechesi svolta da me in collaborazione con la suora catechista, presso l’oratorio.
Nell’anno 2017 ho partecipato al Convegno romano “Musicam sacram” a 50 anni dalla sua pubblicazione. Successivamente, lo scorso settembre ho partecipato al Convegno romano “Compositori e Chiesa” svoltosi presso l’università Lumsa di Roma in occasione del quale ho potuto presentare i contenuti di questo progetto.
Nell’anno 2017 ho partecipato al Convegno romano “Musicam sacram” a 50 anni dalla sua pubblicazione. Successivamente, lo scorso settembre ho partecipato al Convegno romano “Compositori e Chiesa” svoltosi presso l’università Lumsa di Roma in occasione del quale ho potuto presentare i contenuti di questo progetto.
In sintesi “Canto e Catechesi” propone un itinerario musicale da affiancare all’attività di catechesi in quanto contiene anche un repertorio di canti che hanno attinenza con il programma di approccio alle verità della fede.
Esso si compone innanzitutto di canti di intrattenimento ricavati dal repertorio popolare e d’autore e raccolti da canzonieri in uso presso gli istituti magistrali. Accanto ad essi si snoda un percorso di canti – preghiera i quali, per quanto concerne il primo ciclo di catechesi, sono: il segno della croce e le preghiere principali del Padre nostro, dell’Ave Maria, dell’Angelo di Dio e del Gloria.
Questi canti sono disposti secondo un criterio didattico-musicale che si adatta all’età dei bambini cantori, in età media dai sei agli otto anni, e sono corredati da una scheda che ne illustra le caratteristiche musicali e bibliche.
Tutto questo fa capo ad una iniziativa culturale specifica dal titolo: “Corso di educazione musicale a indirizzo corale, preparatorio alla catechesi”.
Per quanto riguarda la sua realizzazione si è pensato di trasformarlo come esperienza da svolgere nel periodo della pre-catechesi, ossia non ancora inserito nelle attività specifiche della catechesi.
Pertanto, questo corso viene svolto a metà settimana in un orario situato al temine delle lezioni scolastiche.
La prova di canto è di circa un’ora e si svolge in un’aula del coro parrocchiale, attrezzata cioè all’attività del canto corale.
Alla lezione di canto collabora una corista che è insegnante presso la scuola dell’infanzia: in questo modo lei offre un valido aiuto nella conoscenza della pedagogia infantile.
Cerco di garantire alla lezione di canto una certa connotazione culturale poiché è mio desiderio avvicinare i giovani allievi alla lettura della musica, su imitazione dell’insegnamento di Guido D’Arezzo, figura di grande spessore culturale oltre che storico.
Per quanto riguarda la sua realizzazione si è pensato di trasformarlo come esperienza da svolgere nel periodo della pre-catechesi, ossia non ancora inserito nelle attività specifiche della catechesi.
Pertanto, questo corso viene svolto a metà settimana in un orario situato al temine delle lezioni scolastiche.
La prova di canto è di circa un’ora e si svolge in un’aula del coro parrocchiale, attrezzata cioè all’attività del canto corale.
Alla lezione di canto collabora una corista che è insegnante presso la scuola dell’infanzia: in questo modo lei offre un valido aiuto nella conoscenza della pedagogia infantile.
Cerco di garantire alla lezione di canto una certa connotazione culturale poiché è mio desiderio avvicinare i giovani allievi alla lettura della musica, su imitazione dell’insegnamento di Guido D’Arezzo, figura di grande spessore culturale oltre che storico.
Il progetto "Canto e Catechesi" è una proposta-guida a carattere sperimentale in cui, accanto al materiale corale, ho ritenuto necessario aggiungere un supporto didattico attraverso una serie di schede che contengono le modalità per realizzare i vari obiettivi e i concetti ad essi inerenti. Questa attività didattica intende inoltre assumere uno stile di tipo relazionale, vale a dire fondato sulla conversazione aperta tra i piccoli coristi e il maestro e tra i coristi stessi in modo da favorire e stimolare in essi un interesse per la disciplina musicale.
Mi permetto ora di rilevare l’aspetto positivo che la presenza del piccolo coro ha suscitato tra le file del coro parrocchiale. Infatti lo sguardo dei coristi, formato da persone in media over 70, sembra essersi rasserenato da quando è partita la nuova iniziativa, ed è bello constatare che il coro manifesta una vicinanza anche di tipo affettivo. Ha destato una certa tenerezza l’esecuzione alla Vigilia di Natale del canto “Tu scendi dalle stelle” che i piccoli coristi hanno eseguito assieme all’assemblea e al coro. Al termine della Messa i piccoli hanno lanciato il loro augurio di buon Natale, riempiendo così la chiesa del loro inconfondibile timbro.
A conclusione della presentazione del progetto “Canto e Catechesi” mi permetto di auspicare che esso possa offrire uno dei tanti possibili esempi al fine di richiamare l’interesse delle giovani generazioni verso la pratica del canto corale, tanto assente ai nostri giorni, ma altrettanto importante per la loro formazione sia a livello individuale sia a livello sociale.
Ringraziando per la cortese attenzione, porgo i miei più sentiti saluti ed auguri,
Antonio Gasperi
Antonio Gasperi
Una scuola che dovrebbe essere se non obbligatoria, caldamente raccomandata da ogni diocesi per ogni parrocchia
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