Liturgia & Musica

Questo spazio nasce dalla mia esperienza di moderatore della mail circolare "Liturgia&Musica", avviata nel dic. 2005 per conto della “Associazione Italiana Organisti di Chiesa” (di cui fui segretario dal 1998 al 2011) al fine di tener vivo il dibattito intorno alla Liturgia «culmine e fonte della vita cristiana» e al canto sacro che di essa è «parte necessaria ed integrante» unitamente alla musica strumentale, con particolare riferimento alla primaria importanza dell'organo.

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domenica 26 luglio 2020

Un destino "profano" per organi delle nostre chiese?!

Gentili lettori,

capita a volte che una parrocchia s'impegni a far restaurare l'organo della chiesa e in seguito, per vari motivi (penuria di organisti, disinteresse dei parroci, prepotenza dei chitarristi liturgici), lo strumento viene suonato sempre più di rado o addirittura lasciato muto: ne consegue che lo strumento accumula polvere e sporcizia, facilmente così si scordano alcune canne ad anima (oltre ovviamente a quelle ad ancia); la situazione peggiora più velocemente se viene (come già spesso comunque accade) tralasciata completamente la manutenzione ordinaria. Risultato: dopo pochi anni si rischia un deperimento che richiederebbe un ulteriore (costoso) intervento straordinario di manutenzione.

Proprio l'altro giorno sono stato a provare un organo in provincia di Mantova restaurato nel 2013 ed abbandonato a sé stesso (poco suonato fino al 2018 e privato totalmente di manutenzione): nonostante l'ottimo lavoro di restauro, lo strumento ha guadagnato diverse stonature nelle canne ad anima nonché piccoli problemi meccanici...

Fossi responsabile in qualche modo, vieterei alle parrocchie di restaurare gli organi se non s'impegnino prima a dotarsi di organisti che li suonino regolarmente previo formale incarico!... Altrimenti che senso ha? Si restaurano gli organi con soldi eventualmente versati dai fedeli della comunità... Alla quale magari sembra nulla importare se la loro offerta ha contribuito al restauro di un muto soprammobile!

Siccome in questi nostri tempi, invece, sembra utopico pagare organisti che suonino gli organi nelle chiese durante le messe - e data anche la rarità di organi in teatri e auditorium - qualcuno ipotizza che vengano quanto meno garantiti eventi extra-liturgici quali concerti, visite guidate, corsi di perfezionamento per organisti, lezioni-concerto per appassionati e così via: per scongiurare l'inedia di organi restaurati ma dimenticati!

Insomma, la riscossa "laica" degli organi delle chiese!

Rimane pur sempre il rischio di far passare nelle persone, a partire dai fedeli parrocchiani, il messaggio che i nostri (più o meno antichi) organi non sono stati collocati in chiesa per la gloria di Dio ma, quasi esclusivamente, per la (pur sempre auspicabile) santificazione dei laici appassionati di musica d'organo che si recano in chiesa per ascoltare concerti, lezioni eccetera!

E che ne facciamo allora dell'assunto «Si tenga in grande onore l'organo a canne» del Concilio Vaticano secondo?!

Ci sarebbe solo d'augurarsi che le eventuali iniziative "laiche" siano condotte tenendo ben presente lo scopo finale: l'uso dell'organo nella liturgia da parte di persone competenti ed eventualmente pagate il giusto!

Ci vorrebbero, comunque, preti sensibili a questa buona causa...

Grazie per la cortese attenzione e auguri di buona musica a tutti!

Paolo Bottini


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