[cliccate sulla foto dell'organo rinascimentale del Duomo di Arezzo per ascoltare
"Alleluja e Santo" di p. Giovanni Maria Rossi
suonato sul più o meno coevo organo della chiesa di S. Michele in Bosco a Bologna!]
Gentili lettori,
pochi giorni fa nel Duomo di Arezzo è stato inaugurato un nuovo organo a due tastiere a trasmissione elettrica: va ad affiancare l'organo rinascimentale di Luca di Bernardino da Cortona restaurato/ricostruito nel 1990 e oggi presentato al pubblico solo in vista di un eventuale utilizzo concertistico: «[...] un capolavoro, una eccellenza assoluta in Italia. Tuttavia è figlio della sua epoca e non si presta al repertorio successivo, se non facendo delle forzature [...]» (frase citata da agensir.it).
Posto che anche col temperamento mesotonico ci si può spingere ben oltre il Rinascimento (basta che le composizioni non abbiano troppi accidenti in chiave!) senza bisogno di parlare di «forzature», qualcosa mi fa pensare che, nell'ordinario servizio liturgico nella Cattedrale di Arezzo, verrà preferito il nuovo all'antico...
E siccome non credo sia ancora debellato l'ingenuo assunto "organo antico = inadatto per il culto moderno" (assunto in genere formulato da ignoranti e/o incompetenti e/o accidiosi), desidero ricordarvi, a difesa del pacifico uso degli organi antichi anche nella liturgia moderna, le intelligenti riflessioni di Edoardo Bellotti «Organi storici e temperamento nella liturgia attuale», unitamente alle mie personali considerazioni sul fatto che non è facile dimostrare che esiste un modello di "organo liturgico" (v. organoliturgico.org) (del resto, se digitate nei motori di ricerca in rete la definizione «organo liturgico» vedete ben voi cosa ne risulta)...
Vi ringrazio per la cortese attenzione e vi saluto cordialmente.
Cremona, 11 agosto 2022, giorno liturgico di santa Chiara di Assisi
Una piccola storia all’italiana.
RispondiEliminaIn una regione lontana lontana c’è una Cattedrale che non ha un organista bensì un accompagnatore domenicale dell’assemblea.
Insomma una di quelle tristi figure che tanto contribuiscono alla decadenza della musica sacra dovute all’insipienza dei preti che non vogliono spendere un centesimo per un organista, ma poi buttano via € 100.000,00 come ridere (notare che con € 100.000,00 si possono dare ad un organista € 5.000,00 all’anno per 20 anni!).
La Cattedrale aveva due bellissimi organi meccanici di cui uno nuovo realizzato con tutti i crismi e le autorizzazioni necessarie.
Ma l’accompagnatore domenicale non usava questi organi per incapacità, per presunzione, per mancanza di umiltà nel chiedere un paio di lezioni su come suonare un organo giustificandosi con il Vescovo con la famosa frase magica “non sono organi liturgici”.
Chissà perché poi, visto che ci sono tante parrocchie che utilizzano organi similari per l’accompagnamento delle normali liturgie.
Il Vescovo, che di musica non capisce niente, ma conosce benissimo l’assioma “organo meccanico = organo non liturgico” che viene insegnato quale prima e unica lezione musicale in tutti i seminari, chiede lumi ad un amico personale celeberrimo organista che non vede l’ora di far buttar via l’odiato organo meccanico (orrore!) appena realizzato con spesa di centinaia di migliaia di euro per far realizzare un altro strumento nuovo a sua immagine e somiglianza e cioè con la consolle mobile che puoi mettere in mezzo per farti vedere da tutti, con 10.000 combinazioni aggiustabili, con le super e subottave, con la cacca espressiva di tre registri derivati “così si può fare Franck”, etc. ...
E l’organo nuovo?
Regalato.
E l'organo antico?
Chi se ne frega.
Basta dire a tutti che è un monumento molto prezioso ... ... e poi lasciarlo alle pantegane.
Però i soldi per l’organista ancora non ci sono.
Si sa, la Chiesa è povera e non ha mezzi ... ...
Amen
Mario Poli