Una bella testimonianza di Giacomo Baroffio sul cardinale Joseph RATZINGER:
- «Una volta mi sfogai dicendogli: “Non capisco proprio come i vescovi italiani non siano attenti al canto nella liturgia, se ne disinteressino completamente”. Risposta: “Il problema è molto più delicato. I vescovi italiani non hanno nessun interesse per la liturgia. È quindi naturale che ignorino il canto”. “Scusi, ma perché non va a dirlo all’Assemblea della CEI?”. Fece un grande sospiro, più eloquente di tanti discorsi.»
Sono un musicista in pensione e collaboro come volontario presso la comunità parrocchiale.
RispondiEliminaAnch'io sto vivendo con amarezza le tristi sorti della musica liturgica, divisa fra due realtà, quella tradizionale oramai avviata al suo tramonto fisiologico e quella giovanile, pure essa in crisi di sopravvivenza. In questo momento mi auguro che gli uomini di Chiesa capiscano l'importanza dell'unità fra le generazioni avanzate e quelle giovanili per consentire alla Chiesa di continuare il suo cammino. Per raggiungere questa unità è indispensabile una deontologia ecclesiale che faccia capo alle solide fondamenta dettate dai Padri Conciliari. La giurisdizione scritta nella pagine del Concilio Vaticano II in merito alla Musica Sacra rappresenta la vera e unica strada da percorrere. I ruoli ministeriali con le rispettive competenze e responsabilità esistono: ognuno deve rispettare la propria parte. Grazie, Antonio Gasperi