Liturgia & Musica

Questo spazio nasce dalla mia esperienza di moderatore della mail circolare "Liturgia&Musica", avviata nel dic. 2005 per conto della “Associazione Italiana Organisti di Chiesa” (di cui fui segretario dal 1998 al 2011) al fine di tener vivo il dibattito intorno alla Liturgia «culmine e fonte della vita cristiana» e al canto sacro che di essa è «parte necessaria ed integrante» unitamente alla musica strumentale, con particolare riferimento alla primaria importanza dell'organo.

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domenica 12 marzo 2023

Oltre all'organo, quali strumenti «legittimamente» permessi nel culto divino ? ...

  

[Melozzo da Forlì, Angelo con liuto, Pinacoteca Vaticana]



Lo scorso 5 marzo cadeva il giorno anniversario della promulgazione della istruzione vaticana "Musicam sacram" del 1967: un documento importante (quanto oggi misconosciuto e comunque non applicato!) che intende precisare le questioni prettamente musicali della riforma liturgica del Concilio Vaticano Secondo (cfr. <http://win.organieorganisti.it/sacrosanctum_concilium.htm>).

- «Frutto di una lunga e "sofferta" elaborazione, di uno studio attento e realistico della situazione pastorale attuale, nonché dell'apporto di molti liturgisti e musicisti, il documento regola, sia sul piano dottrinale che pratico, i rapporti che legano la musica quando entra a prestare il suo nobile e necessario servizio nell'azione liturgica. I compiti della musica e del canto sacro durante le varie celebrazioni della Chiesa, la parte in esse spettante ai vari "attori", la preparazione delle melodie per i testi in lingua nazionale, l'uso dei vari strumenti musicali, infine i compiti e le responsabilità delle Commissioni diocesane e nazionali di musica sacra: sono questi gli argomenti dell'Istruzione presi in esame, con competenza e attenzione, nel volume che raccoglie gli atti del primo convegno nazionale su "La musica e il canto nella Liturgia", organizzato dal Centro di Azione Liturgica (Roma) all'indomani della pubblicazione dell'Istruzione, e svoltosi a Roma nel giugno del 1967». 


Vi comunico che ho a disposizione per voi gli atti di questo convegno, pubblicati nel 1968: ve li posso inviare in formato "PDF" se vorrete gentilmente scrivermi tramite il modulo-contatti del mio sito internet personale <www.paolobottini.it>.

Intanto vogliamo mettere sotto i riflettori l'affermazione di Musicam Sacram 65 «Nelle Messe [...] si può usare l'organo, o altro strumento legittimamente permesso»: questa precisazione che ammette l'uso di altri strumenti musicali, oltre all'organo, a patto che siano "legittimamente" permessi, proviene dal noto passo di Sacrosanctum Concilium 120 («Nella Chiesa latina si abbia in grande onore l'organo a canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti. Altri strumenti, poi, si possono ammettere nel culto divino, a giudizio e con il consenso della competente autorità ecclesiastica territoriale, a norma degli articoli 22-2, 37 e 40, purché siano adatti all'uso sacro o vi si possano adattare, convengano alla dignità del tempio e favoriscano veramente l'edificazione dei fedeli»).

La domanda che, dunque, potremmo porci è la seguente: quali altri strumenti musicali, oltre all'organo, sono stati - nero su bianco - mai formalmente approvati da qualsiasi vescovo?! L'uso ordinario e pacifico di altri strumenti musicali è sufficiente ad ammetterne l'utilizzo?...

Grazie per la cortese attenzione e cordiali saluti.


Cremona, 8 marzo 2023

4 commenti:

  1. Posizione assolutamente "pilatesca" che rappresenta la cifra dell'ambiguità della chiesa dopo il concilio vaticano II. I risultati di questo atteggiamento credo siano sotto gli occhi di tutti. Don Abbondio ..... un dilettante!

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  2. Ciao Paolo, a mio avviso, considerata la mia piccola esperienza musico-liturgica la domanda che dovremmo veramente porci è questa: "è lo strumento da condannare o come li suoniamo??" Nessuno strumento a mio avviso è "sacrilego": negli atti degli apostoli si scrive che le prime messe le facevano con Cembali e trombe (cosa che oggi farebbe inorridire molte persone), gli africani ancora oggi le messe le fanno solo con tamburi... Ho sentito messe con le chitarre suonate talmente bene da "convenire veramente alla dignità del tempio"... La vera domanda allora che dobbiamo porre è questa: "i nostri cantanti, organisti, chitarristi, direttori di coro ecc sono mai stati preparati in ambito liturgico per comprendere veramente la grandezza dell'ufficio che compiono??

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  3. A mio avviso solo l'organo è adeguato alla Liturgia per la sua polivalenza musicale e le sue immense possibilità di entrare nel vivo del momento che si va celebrando. Certo, va saputo suonare ed a differenza di altri strumenti non è così semplice da imparare. A questo proposito, leggendo quanto spesso gli scritti dell'Associazione, suggerisco di mostrare equilibrio: non demonizzando i dilettanti e non restringendo il campo solo ai professionisti. I fondi delle Parrocchie sono scarsi ed ho sentito alcuni dilettanti (se intendiamo con tale termine chi non ha un titolo di studio musicale) suonare meglio di alcuni professionisti troppo intenti a mostrare se stessi e meno attenti a ciò che si stava celebrando. Non si escluda poi che da un dilettante possa nascere un professionista. Gli altri strumenti, a mio avviso, spopolano perché gli organisti sono eccessivamente litigiosi e pretenziosi. Fossimo più uniti ed umili in ogni Chiesa (ri)suonerebbe il Grande Strumento.

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  4. Nessuno strumento sarà mai bandito dalla liturgia!... Perché? Perché bisogna attirare quanti più fedeli (paganti) possibili dunque, pifferi, tamburelli, scacciapensieri e tamburi a fessura. Tutto va bene per fare "festa" come se la liturgia fosse festa ("la nostra festa non deve finire, non deve finire e non finirà") e il popolo... ahhh com'è bello, sentissi che belle messe cantate, quelle chitarre che danno tanta allegria, mica quei canti gregoriani da morto!... (E poi ne avrei da dire!)...

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