«Ognuno chiede in qual modo cantare a Dio. Canta a Lui, ma canta bene. Egli non vuole che le sue orecchie siano offese. Canta bene, fratello.» (S. Agostino, Esposizioni sui salmi, Commento secondo al salmo 32, paragrafo 8)
Liturgia & Musica
Questo spazio nasce dalla mia esperienza di moderatore della mail circolare "Liturgia&Musica", avviata nel dic. 2005 per conto della “Associazione Italiana Organisti di Chiesa” (di cui fui segretario dal 1998 al 2011) al fine di tener vivo il dibattito intorno alla Liturgia «culmine e fonte della vita cristiana» e al canto sacro che di essa è «parte necessaria ed integrante» unitamente alla musica strumentale, con particolare riferimento alla primaria importanza dell'organo.
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mercoledì 13 novembre 2024
L'inno a sant'Omobono di Federico CAUDANA
Paolo Bottini all'organo "Giuseppe Rotelli" (1901)
della chiesa dei Padri Barnabiti di s. Luca in Cremona
suona l'inno a sant'Omobono di Federico CAUDANA
La melodia di quest'inno, tutt'oggi utilizzata in occasione della festa patronale di sant'Omobono il 13 novembre a Cremona, venne composta da Federico CAUDANA, organista titolare e maestro di cappella del Duomo di Cremona dal 1907 al 1963, in occasione del solenne pontificale del 22 maggio 1922 voluto dal vescovo Giovanni Cazzani per la traslazione delle spoglie di sant'Omobono dalla chiesa di s. Egidio alla cripta della Cattedrale, dove attualmente si trovano e sono venerate ogni 13 novembre; il sacerdote cremonese Giuseppe Ravasi, professore presso il regio ginnasio di Cremona, scrisse il testo del nuovo inno che Caudana musicò e del quale fece anche la strumentazione per banda due anni dopo, in occasione del primo congresso eucaristico cremonese svoltosi nel maggio 1924.
Quest'inno andava ad incrementare la copiosa produzione innodica di Caudana, puntualmente pubblicata dall'editore Vittorio Carrara di Bergamo: ma un testo riferito ad Omobono non era spendibile altrove... se non togliendo il nome proprio ed appellando il santo di turno con un generico «Grande»!
Ecco dunque, pubblicato nel settembre del 1927 dalla Casa Musicale Edizioni Carrara con il numero di edizione 700 (assieme agli altri, ben più celebri, Lauda Sion - Christus vincit e Pange lingua - Christus vincit), sul leggìo dell'organo della chiesa di s. Luca, potete vedere in questo video lo spartito originale dell'inno processionale per coro popolare all'unisono intitolato Al Santo Patrono e dedicato ai Circoli Cattolici della Diocesi di Cremona sui seguenti versi di Giuseppe Ravasi:
O Grande che il Cielo di lauri incorona,
Solenne il tuo nome tra gl'inni risuona:
Nell'ansie supreme di fervida speme,
Di giubil rapiti t'applaudono in cor.
Gradito a Te salga, Celeste Patrono,
il canto devoto di fede e d'amor.
Tra una strofa e l'altra vi è, espressamente composto, l'Intermezzo della Banda, qui pure eseguito nella trascrizione originale per organo.
Il testo attualmente in uso, scritto in tempi moderni da Ennio Sozzi per la diocesi di Cremona, così recita:
O Padre, che vegli benigno Cremona,
festoso il tuo nome fra gl'inni risuona,
glorioso tra i santi in Cristo esultanti,
con fervidi voti t'acclamano i cuor.
Discordie componi, disperdi gli errori,
infondi nei cuori la pace, l'amor.
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