Si sente dire sempre più spesso (perché è vero!) che in chiesa si vedono pochi giovani.
Per questo ci sono i soliti intelligenti operatori pastorali che suggeriscono che, così come la lingua latina è stata soppiantata a favore della lingua italiana, l’organo sia rimpiazzato dalla chitarra, strumento "giovane" e che attirerebbe i giovani a Messa, perché il suono della chitarra sarebbe più gioioso e allegro rispetto a quello dell'organo, strumento musicale dei tempi andati che, se proprio, si potrebbe utilizzare solo nelle festività più solenni.
Mi pare ovvio che di per sè i giovani non sono attirati a Messa dalla presenza di chitarra e canti pop: la loro assenza è invece da imputare unicamente alla poca lungimiranza dei parroci che non sono in grado di apprezzare il potere attrattivo universale del canto e della musica di qualità affidati a professionisti opportunamente formati ad interagire simbioticamente con le esigenze del culto.
Inutile ricordare qui che, circa gli strumenti, la costituzione liturgica "Sacrosanctum Concilium" chiede che «nella Chiesa latina si abbia in grande onore l’organo a canne, strumento musicale tradizionale». Ammette, tuttavia, altri strumenti, «a giudizio e con il consenso della competente autorità ecclesiastica territoriale» e, «purché siano adatti all’uso sacro o vi si possano adattare, convengano alla dignità del tempio e favoriscano veramente l'edificazione dei fedeli».
Mi chiedo se nel mezzo secolo nel frattempo ampiamente superato, vi sia mai stato in Italia un vescovo che abbia seriamente preso in considerazione queste parole e, di conseguenza, abbia legiferato sulla liceità dello strumento musicale chitarra nella liturgia... Così a naso sarei pronto a scommettere di no...
Del resto, già tutti i documenti del magistero sono ben attenti a non fare un elenco di strumenti ammessi oppure proibiti. Ad esempio l'istruzione "Musicam sacram" dice solo che vanno esclusi gli strumenti che, «secondo il giudizio e l'uso comune, sono propri della musica profana».
Ma cosa vorrebbe dire ciò, dato che ogni strumento (a parte, guarda caso, l'organo a canne) è usato per la musica "profana"?
I punti essenziali sono altri: innanzitutto un'adeguata formazione musicale e liturgica di chi suona, ma anche di chi sceglie i canti e dirige il coro...
E a proposito: chi sceglie i canti?!.. Il parroco, il vicario parrocchiale, il catechista, l'agitatore liturgico di turno, la suorina-karaoke, la pia donna in prima fila, il sacrista, i ragazzi dell'oratorio oppure il direttore del coro o l'organista?!...
La verità è che non vi è un ruolo ecclesiale cui sia demandato l'incarico di occuparsi ufficialmente della scelta del repertorio dei canti liturgici, di conseguenza vi è il mare magnum dell'aleatorietà domenicale all'italiana!...
Ad ogni modo, mi piacerebbe raccogliere testimonianze di parrocchie piene di giovani dove il parroco stimola l'intelligente uso del canto liturgico accompagnato da un bravo organista...
L'argomento può dare avvio tante opinioni, personalmente aborro l'uso delle chitarre, delle suore-karaoke, di tutti quei canti che ricordano più i cartoni animati che il mistero liturgico. la parrocchia che freuento/avo non è proprio piena di giovani ma, in discreto numero per essere stati traviati dalle chitarre. La frase "strumento "giovane" e che attirerebbe i giovani a Messa" non era apprezzata da un parroco di un paese dove vissi, diceva che i giovani non devono essere attirati ma, istruiti. Del resto nel momento in cui uno è attirato e poi si trova di fronte a una realtà diversa riceverà una delusione. Già ripresi la frase in sede di consiglio pastorale dicendo che Gesù non disse ai suoi apostoli "SE MI SEGUIRETE SARETE TUTTI FELICI" ma "SARETE PERSEGUITATI NEL MIO NOME" E feci raddrizzare i capelli a tanti
RispondiEliminaEcco il punto: «i giovani non devono essere attirati, ma istruiti»! Riverenza a quel parroco! Grazie a Lei per il contributo e cordiali saluti.
RispondiEliminaConcordo pienamente con le argute osservazioni raccontate dal lungimirante M°Paolo Bottini , che ringrazio e incoraggio a non stancarsi di denunciare la penosa Situazione che viviamo nelle liturgie da troppo tempo . Non è raro trovare organi bellissimi , dai Callido ubicati nell'area polesana ai Formentelli ( vedi la chiesa di S. Marco di Rovereto) , dove si suonano strumenti elettronici o imperversano le famigerate chitarre domenicali ..Antonio Camponogara
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RispondiEliminaPaol Bottini ha messo il dito nella piaga,come si suol dire. La motivazione di tale degrado sta nella mancata formazione dei futuro sacerdoti che nei Seminari non trovano un'adeguata Istruzione musicale che valorizzi il ricchissimo patrimonio millenario della Chiesa . Dal gregoriano, Che addirittura Ha trovato spazio nelle discoteche già da alcuni anni..a tutto il resto. Un lavoro immane, che però se mai si affronta mai diverrà Tesoro per l'umanità