LA MUSICA LITURGICA: TRADIZIONE, TENDENZE ATTUALI E POSSIBILI SCENARI FUTURI
- articolo uscito sul periodico «Il Mosaico della Chiesa di Cremona», ISSN 2975-0962, Dicembre 2025
a cura di Paolo Bottini
* * *
«Ognuno chiede in qual modo cantare a Dio. Canta a Lui, ma canta bene. Egli non vuole che le sue orecchie siano offese. Canta bene, fratello.» (S. Agostino, Esposizioni sui salmi, Commento secondo al salmo 32, paragrafo 8)
Questo spazio nasce dalla mia esperienza di moderatore della mail circolare "Liturgia&Musica", avviata nel dic. 2005 per conto della “Associazione Italiana Organisti di Chiesa” (di cui fui segretario dal 1998 al 2011) al fine di tener vivo il dibattito intorno alla Liturgia «culmine e fonte della vita cristiana» e al canto sacro che di essa è «parte necessaria ed integrante» unitamente alla musica strumentale, con particolare riferimento alla primaria importanza dell'organo.
______________
LA MUSICA LITURGICA: TRADIZIONE, TENDENZE ATTUALI E POSSIBILI SCENARI FUTURI
- «[...] la convinzione diffusa che l'azione di tutela sia compiuta nel momento in cui cassa e fonica [dell'organo] sono restaurate, è erronea; lo strumento a quel punto è recuperato, ma se non riprende a suonare regolarmente, ogni intervento sarà stato inutile. Il restauro, quindi, non è momento finale, ma stadio iniziale del recupero della funzione dello strumento e della sua creatività. Infatti esso, suonato regolarmente e sottoposto a periodiche manutenzioni, potrà vivere a lungo senza aver bisogno di ulteriori interventi di restauro, importanti, ma comunque traumatici». [*]
don Luigi Garbini celebra messa in S. Marco a Milano in occasione di una delle iniziative del "Laboratorio di musica contemporanea al servizio della liturgia" a cura di Artache.it
CONCERTI NELLE CHIESE:
EVANGELIZZARE CON LA MUSICA
di don Luigi Garbini
Non è difficile prendere atto che le nostre chiese sono spesso teatro di eventi musicali, per il clima scenografico di cui sono di per sé dotate, o a volte semplicemente in funzione di supplenza di uno spazio adeguato a quel tipo di musica; in entrambi i casi la musica e il canto abitano spazi che normalmente sono deputati alla preghiera personale e collettiva dei membri della comunità cristiana. Occorre pertanto tematizzare il fenomeno dei concerti nelle chiese affinché esso non sia lasciato all'arbitrarietà, ma divenga un fatto pastorale.
1. Nella stesura del progetto pastorale di una comunità cristiana dovremmo poter trovare un certo equilibrio negli ambiti che riguardano l'evangelizzazione e quindi non dovremo dimenticare di offrire i nostri obiettivi. Ora, insieme all'amministrazione dei sacramenti, l'esercizio della carità e la catechesi, dovremmo prevedere anche momenti meno facilmente identificabili, ma ugualmente utili per offrire dei percorsi di evangelizzazione attraverso l'estetico che dà vita al mondo del sacro.
2. Per far questo occorre innanzitutto non considerare i concerti nelle chiese un fatto estraneo alla vita della comunità cristiana, oppure al massimo una questione di apertura/chiusura della chiesa. Meglio sarebbe chiedere all'ente o all'istituzione pubblica che organizza l'evento il coinvolgimento della comunità nella programmazione; questo non per sovrapporsi alla direzione artistica, ma per vivere quel momento dentro il luogo della preghiera con la coscienza di poter usufruire di un'occasione spirituale. A questo livello il Servizio per la Pastorale Liturgica potrà svolgere la sua funzione di supporto e consiglio nella programmazione di un evento musicale equilibrato e pertinente.
3. Una comunità cristiana vivace dovrebbe però essere essa stessa soggetto produttore di eventi musicali che si inseriscano nei tempi dell'anno liturgico e nei diversi momenti della vita che la riguardano (anniversari, momenti di preghiera straordinaria, festa del Patrono, preghiera per l'unità dei cristiani). Prendiamo ad esempio due casi diffusi.
3.1 I concerti d'organo. Se si dispone di un buono strumento sembrano per sé i più semplici, ma in realtà sono i più difficili perché possono trasformarsi in teatro per addetti ai lavori dove la preoccupazione filologica e stilistica non è sufficiente a rendere fruibile il momento musicale. Gran parte della letteratura organistica nasce da un'intenzione liturgica e mutua da questo background la propria ispirazione. Questo però oggi non è più così riconoscibile perché manca l'evidenza del riferimento e pertanto occorre richiamarlo. Dovremmo dunque porci questa domanda: cosa vogliamo comunicare con un concerto d'organo? Quale musica per questo tempo? Dichiariamo le nostre intenzioni e preoccupiamoci che siano manifeste.
3.2 I concerti di Natale. Un buon numero di comunità cristiane (oltre che enti e associazioni) prevede un concerto di Natale nel loro calendario e, anche se in questo caso il motivo è molto più chiaro del caso precedente, non sempre il prodotto è buono e funzionale al momento che si vuole celebrare. Ci dovremmo chiedere che tipo di sottolineatura ha bisogno oggi il mistero del Natale nell'economia dell'anno liturgico, e quali strumenti utilizzare per veicolare il messaggio. Forse potremmo cedere anche in questo caso ad uno squilibrio di peso, a discapito della centralità della Pasqua di Cristo, cuore e punto gravitazionale della vita intera della Chiesa.
4. Propositivamente, una forma che si impone come alternativa ai concerti nelle chiese e si precisa con evidenza come una scelta pastorale di evangelizzazione attraverso l'estetico è certamente l'Elevazione spirituale. I tentativi fatti hanno mostrato anche felici soluzioni che però devono ancora lasciare alle spalle, un certo dilettantismo che genera una giustapposizione dei registri espressivi a discapito di una complessiva coerenza interna. L'Elevazione spirituale, per mostrare la sua efficacia, deve essere una felice unione di chiarezza e pertinenza spirituale con la massima professionalità possibile, attraverso un equilibrio tra la musica, la poesia e le arti visive. Il Servizio per la Pastorale Liturgica è disponibile a offrire contributi che orientino la scelta e la programmazione di queste elevazioni. Dal momento poi che lo spazio è forma e materia della musica occorrerebbe innanzitutto lavorare per costruire o rinvenire gli spazi ideali per ciascun evento musicale, al fine di offrire dei percorsi che prevedano una corrispondenza tra musica e architettura.
don Luigi Garbini
(Servizio per la Pastorale Liturgica dell'arcidiocesi di Milano)
* * *
A don Luigi Garbini risponde don Stefano Varnavà:
Concordo con tutto ciò che è stato scritto (con linguaggio preciso anche se non così accessibile ai profani a una prima lettura) da don Luigi Garbini (servizio per la Pastorale Liturgica) col titolo "Concerti nelle Chiese: evangelizzare con la Musica".
A) Ribadisco quanto è stato raccomandato dai Vescovi: "In occasione delle feste al Santo Patrono illustrate ai parrocchiani la sua vita, le sue opere, i suoi scritti.". Concordo con don Luigi che eseguire un semplice concerto (quasi sempre generico) per solennizzare la festa patronale sia un po' poco, o talvolta fuorviante. E' perlomeno un'occasione di evangelizzazione perduta. A questo proposito mi permetto di segnalare i numerosi Recital (REfuso di CITAzioni Letterarie e canti sulla vita specifica del Santo) che da anni eseguiamo con i due gruppi "GLI INTERPRETI" e "LE VOCI" nelle parrocchie (in salone o in chiesa) in occasione di tali festeggiamenti.
Ecco i titoli:
Sorella Chiara - Francesco d'Assisi - Come avrà fatto Don Bosco? - I fioretti di Sant'Antonio - I fatti di San Rocco - San Martino di Tours - San Vincenzo de' Paoli - Luisa de Marillac - Madre Francesca Rubatto - Angela Merici - Madre Clelia Merloni - Suor Elisabetta Redaelli - Da due cuori una famiglia - Don Luigi Guanella - Caterina da Siena - Ipotesi su Marco - Sant'Antonio del deserto - Sant'Alessandro Martire - Missionaria del Volto Santo (Suor Pierina de Micheli). Agostino: un continuo andare - Francesco e il Sultano - Sr. Maria Teresa Scherer (Nostalgia di lei) Sr. Ulrica Nisch (La suora che parlava al suo Angelo Custode) - Don Carlo Salerio e Carla Orsenigo - Sì alla Chiesa (Sr. Eufrasia Jaconis).
B) Oltre alle occasioni delle feste patronali ci può essere il caso che una associazione o il Comune stesso chieda in altri periodi l'uso della chiesa per un concerto strumentale o un concerto d'organo. In questo caso sarà opportuno tener presente quanto ha affermato Mons. Maggiolini: niente rock in chiesa, ma nemmeno musica classica o corale anche se vagamente "religiosa". Lo aveva sentenziato, sollevando parecchi malumori, Alessandro Maggiolini, vescovo di Como e Sondrio… Cosa diceva la Nota pastorale di Maggiolini? Ribadiva che il concerto "è un rito sociale da fruire come nobile espressione umana, imperniato sull'esecuzione di una o più composizioni musicali", la chiesa invece "è un edificio in cui la comunità cristiana si raduna per ascoltare la parola di Dio…". Per questo motivo venivano "proibiti programmi musicali non consoni alla santità del luogo". "Perché la mia testardaggine nel diniego o, almeno nel non entusiasmo? Perché talvolta - commentava il vescovo Maggiolini - in barba a tutte le norme e a tutti i permessi, si eseguono in chiesa pezzi profani di melodrammi, canzoni di montagna o canzonette che starebbero meglio nelle feste di partito o durante cene sociali".
Giusto anche quanto scrive don Luigi al punto 2. :
2. Per far questo occorre innanzitutto non considerare i concerti nelle chiese un fatto estraneo alla vita della comunità cristiana, oppure al massimo una questione di apertura/chiusura della chiesa. Meglio sarebbe chiedere all'ente o all'istituzione pubblica che organizza l'evento il coinvolgimento della comunità nella programmazione; questo non per sovrapporsi alla direzione artistica, ma per vivere quel momento dentro il luogo della preghiera con la coscienza di poter usufruire di un'occasione spirituale. A questo livello il Servizio per la Pastorale Liturgica potrà svolgere la sua funzione di supporto e consiglio nella programmazione di un evento musicale equilibrato e pertinente.
È opportuno quindi, nel caso non ci sia nella parrocchia un gruppo di animatori musicali capaci di mettere in evidenza - nella presentazione di brani musicali - l'aspetto spirituale e dottrinale del Concerto, rivolgersi al Servizio per la pastorale Liturgica.
Al punto 3.2 don Luigi scrive "Ci dovremmo chiedere che tipo di sottolineatura ha bisogno oggi il mistero del Natale nell'economia dell'anno liturgico, e quali strumenti utilizzare per veicolare il messaggio. Forse potremmo cedere anche in questo caso ad uno squilibrio di peso, a discapito della centralità della Pasqua di Cristo, cuore e punto gravitazionale della vita intera della Chiesa." Tutto giusto, basta che non si passi all'eccesso opposto. In questo Natale, in un importante teatro di Milano (Il "Piccolo") si dava "Il Mistero della Croce": dategli almeno il tempo di nascere a questo povero Gesù! Oppure, come succede in tantissimi parrocchie, nel tempo precedente alla Pasqua si tengono conferenze e concerti su tutti gli argomenti soprattutto di carattere sociale, ma non si ricordano mai alla gente i giorni dell'incomprensione, delle umiliazioni e della passione di Gesù, preludio incontrovertibile alla Sua Resurrezione.
C) Sempre per dare una formazione e un messaggio spirituale ai fedeli non ci sono solo i concerti, d'orchestra e d'organo, ma anche le audizioni. Si tratta cioè di far ascoltare attraverso una registrazione ben fatta (CD o musicassetta) dei brani o delle composizioni religiose, presentate e fatte seguire con un testo ben evidenziato.
Esistono tantissime produzioni che, se ascoltate in silenzio e raccoglimento, portano un messaggio cristiano molto forte. Ad esempio la Passione di San Matteo di Bach, quella di San Marco di Perosi, lo Stabat Mater di Rossini, il Messia di Haendel, il Magnificat di Durante etc.
N.B. - Tutte opere di cui ho allestito un libretto in italiano per poterrne seguire l'ascolto.
* * *
Don Luigi GARBINI, ordinato sacerdote a Milano nel 1994 dal cardinale Carlo Maria Martini, ha fondato il Lmcsl, un laboratorio di musica contemporanea al servizio della liturgia che dal 1999 ha catalizzato l'attenzione del gotha del mondo della composizione, da Petrassi a Donadoni a Francesconi. La casa discografica "Stradivarius" ha prodotto un disco del LmcsL nel 2000, al quale ne sono seguiti altri. Responsabile delle attività musicali della curia milanese, don Luigi Garbini è coordinatore della rassegna La Musica dei Cieli. Voci e musiche nelle religioni (che nell'edizione del dicembre 2004 ha ospitato artisti come l'israeliana Noa e Giovanni Lindo Ferretti) e direttore artistico del ciclo di eventi multimediali curata dalla diocesi ambrosiana Pause (cui ha partecipato il compositore tedesco Karlheinz Stockhausen). Nel marzo 2004 don Luigi Garbini avrebbe voluto invitare Adriano Sofri a leggere La ballata del carcere di Reading di Oscar Wilde nel Duomo di Milano. La notizia suscitò molte polemiche e venne riportata dai principali quotidiani. È autore dei seguenti libri: Al buio si ascolta meglio. La musica nelle orecchie degli scrittori; Breve storia della musica sacra. Dal canto sinagogale a Stockhausen; Una musica tutta per sé (La musica sacra non esiste).
| Paolo Bottini all'organo della chiesa collegiata dei santi Martino e Stefano in Serravalle Scrivia [foto di Fabio Macera] |
Sussiste, e di giorno in giorno si diffonde nell’uso, un altro modo di dire veramente deprecabile: quello che specifica come gli organi siano dotati di canne.
Si scrive e si legge organi a canne in ogni dove, dalle riviste di categoria ai giornali. Passi per quest’ultimi, ormai buoni al più per involtare il pesce, ma colpisce che siano caduti così in basso anche coloro che dovrebbero difendere lo strumento, e nettamente distinguerlo dalle sue tecnologiche imitazioni: ovvero dai famosi pornofoni, come ai bei tempi ebbe a definirli Oscar Mischiati che ne detiene il copyright.
«[...] Se le musiche di Chiesa al dì d'oggi, non senza gravissimo danno del Divin Culto e della pietà cristiana, si sono trasformate in musiche teatrali col cambiar le parole profane in sacre, noi Vescovi in niun altra miglior maniera, e più efficace possiam riparare agli scandali e disordini, il quali in occasione di siffatte musiche si commettono, che coll'attendere a ristabilire nelle nostre Chiese il canto veramente ecclesiastico, canto, voglio dire, grave, modesto, religioso, e specialmente nelle Chiese cattedrali, e collegiate, come è appunto quella di Busseto, nelle quali viene prescritto il canto gregoriano. Se poi la Società de' Filarmonici di Busseto è sì smaniosa di far musiche onde spicchi la sua abilità, perché scegliere a ciò le Chiese, e non dare piuttosto pubbliche accademie, e concerti o in teatro, od in case private? [...]"
1) gli organisti siano educati allo spirito liturgico, fonte d'ispirazione della loro missione artistica [ove presenti, percorsi di formazione liturgica per organisti sono semplicemente una proposta, nessun obbligo!];2) nessuno venga ammesso ad esercitare l'ufficio di Organista nelle chiese senza formale autorizzazione delle Autorità Ecclesiastiche [purtroppo, siccome «ogni parroco è papa» - v. http://liturgiaetmusica.blogspot.com/2017/10/anarchia-liturgico-musicale.html -, a nessun prevosto passa per il cervello di rilasciare formale autorizzazione allo strimpellatore domenicale di turno, tanta manna se qualche vescovo ha sottoscritto più o meno formale atto di nomina dell'organista della sua Cattedrale!];3) per la nomina di Organista o di Maestro si segua costantemente la norma e il risultato dei concorsi [nemmeno l'organista "titolare" della basilica di S. Pietro in Vaticano è stato nominato per concorso! Addirittura, ove si facciano bandi, si offre un posto di lavoro... gratuito (come presso la diocesi di Altamura nel 2024)] ;4) anche in Italia sorga la Federazione degli Organisti Italiani, aggregata all'Associazione Italiana Santa Cecilia [risulta invece essere incorporato nell'AISC un mero "segretariato organisti"; tra il 1994 e il 2011 esisteva la "Associazione Italiana Organisti di Chiesa", sodalizio uscito dagli auspici di alcuni convegni organistici promossi dall'Accademia di Musica Italiana per Organo di Pistoia]5) i Comuni d'Italia, rievocando e rinnovando l'espressione di antiche provvidenze dei padri, restaurino nel bilancio annuale una equa dotazione per la Cappella musicale, focolare di cultura oggi come già un tempo, decoro d'arte ed espressione di fede [!]
Giusto trent'anni or sono (settembre 1994) si costituiva a Pistoia l'Associazione Italiana Organisti di Chiesa con lo scopo precipuo di far riconoscere professionalmente (e quindi economicamente) il ruolo di organista liturgico (il primo presidente in carica fu Edoardo Bellotti) : il venir meno di questo scopo - dopo la disfatta della mancata firma del Contratto Nazionale di Lavoro per Musicisti di Chiesa nel 2002 - l'ha portata al progressivo dissolvimento per inedia!
Dopo il recente clamoroso caso di Altamura (in cui il vescovo diocesano ha bandito il posto di organista titolare della Cattedrale in cambio di un semplice «grazie»!) v'è da chiedersi se non siano magari giunti tempi migliori per poter pensare ad un nuovo sodalizio che possa stimolare efficaci intese tra Stato e Chiesa riguardo l'inquadramento lavorativo di coloro che hanno l'ardire di concludere un percorso accademico AFAM in organo...
Intendo dire, se i vescovi italiani non hanno (più) alcun interesse ad avvalersi di musicisti professionalmente competenti, quanto meno vedano di scoraggiare definitivamente l'istituzione di corsi AFAM in Organo per la Liturgia, che tutt'oggi sussistono in qualche Conservatorio, altrimenti si cade nell'ingenua sfacciataggine (!) del vescovo di Altamura (v. sopra)!
Ormai nel 2015 io proponevo la costituzione di un nuovo sodalizio di organisti professionisti: molti aderirono con entusiasmo... ma, si sa, quando è il caso di mettere in opera il motto "res, non verba"...
Grazie sempre per la vostra cortese attenzione e auguri di buona musica a tutti!
Paolo Bottini
Cremona, 8 settembre 2024
| Il maestro organaro Ugo Cremonesi durante il montaggio delle canne di mostra dell'organo della Pieve di Soncino (CR) |